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Isernia, fuoco amico su Antenucci. La lista del sindaco: autonomo per 72 ore

Si alzano i toni dopo le dimissioni dell’ex capogruppo di ‘Isernia in Comune’, passato all’opposizione. Gli ex colleghi non hanno gradito alcune dichiarazioni rese in assise e contrattaccano duramente


ISERNIA. Sbollito lo stupore, ma soprattutto la rabbia, il gruppo consiliare di Palazzo San Francesco ‘Isernia in Comune’ replica al consigliere Tonino Antenucci, dimessosi dall’incarico di capogruppo, nel corso dell’ultima assise civica, e passato poi all’opposizione tra le file della formazione ‘Isernia migliore’. Una migrazione avvenuta non senza strascichi in quanto, all’atto del congedo, Antenucci ha proferito parole di forte dissenso verso la maggioranza e verso la lista di appartenenza fino a quel momento.

Parole che oggi il gruppo di ‘Isernia in Comune’, con una lettera aperta, non esita a definire “denigratorie”, frutto di chi probabilmente aveva già “scelto un percorso diverso”.

tonino antenucci 1 1“Tutti gli argomenti messi sul tavolo dal consigliere Antenucci – si legge nella dura nota di Mario Antonelli, Nicola Moscato, Giampiero Mancini, Rita Papili e Giovanni D’Agnone – purtroppo, avrebbero potuto e dovuto essere trattati in maniera diversa. Lo strumento adottato è apparso quanto meno singolare, per un soggetto che si definisce ‘serio e costruttivo’. I percorsi amministrativi si costruiscono con il tempo, anche con gli errori, ma bisogna avere la volontà e l’interesse di risolverli; tutto questo, dal documento letto in Consiglio comunale, non appare”.

Quindi l’analisi delle dichiarazioni rese dall’ormai ex capogruppo, con le relative precisazioni. “C’è un’evidente contraddizione, che probabilmente è sfuggita al signor Antenucci – recita ancora la missiva – quando dice ‘tanto c’era da fare, e la consapevolezza di ciò era proprio nel programma elettorale al quale abbiamo dato vita, ponendoci obiettivi che aprivano il futuro della nostra città…’. Il programma elettorale e la realizzazione degli obiettivi passano attraverso la disponibilità di risorse da poter investire; la lotta all’evasione dovrebbe regalarci queste nuove disponibilità, ma questo il consigliere Antenucci fa finta di dimenticarlo. Certo, chi non vorrebbe ottenere tutto e subito! Ma la regola che il sindaco ha introdotto fin dall’inizio, il segnale che ha lanciato in campagna elettoral, prevedeva un rigoroso risanamento, prima di investire; capire la nostra dimensione, per poi calibrare le scelte. Ognuno di noi può non aver condiviso alcune scelte, ma se abbiamo condiviso un percorso e un programma, non deve essere la diversità di vedute su un argomento ad alterare gli equilibri. In democrazia, caro consigliere Antenucci, funziona così. Quindi non si capisce da dove nasca ‘la mancanza di unità della coalizione su questioni di fondamentale importanza…’. La maggioranza, consigliere Antenucci, è forte e coesa. ‘Le persone scomode’, come lei si definisce, non sono quelle che hanno delle idee, ma sono quelle che non accettano le idee degli altri; la condivisione è necessaria, ma la decisione viene dal contemperare le diverse esigenze. Questo però non significa abbandonare senza preavviso un percorso così complesso; se cosi fosse, le amministrazioni non durerebbero più di una settimana”.

La lettera, a questo punto, cita il consigliere Antenucci nel passaggio in cui egli ritiene di aver riscontrato “inerzia e ostracismo” verso le sue proposte. “Consigliere, – incalzano gli esponenti di ‘Isernia in Comune’ – le ha mai sfiorato il dubbio che le soluzioni da lei proposte non siano state percorribili? O pensa davvero che l’amministrazione i problemi non voglia risolverli?”. Quindi l’affondo sulla scelta politica compiuta appena dopo le dimissioni dall’incarico. “La chicca arriva ora – prosegue caustica la nota – ‘Voglio riconquistare quella libertà di azione che il ruolo al quale oggi rinuncio non mi consentiva’… ‘Cercherò di onorare gli elettori che mi hanno dato fiducia, lo farò ponendomi in una collocazione di autonomia nell’ambito del Consiglio comunale…’. La sua posizione di autonomia – evidenziano i membri della lista del sindaco – è durata 72 ore”.

E non è finita. “La chiosa finale – conclude la lettera – è una coltellata per i suoi ex colleghi di gruppo; ‘Sento il dovere di ringraziare i consiglieri di Isernia in Comune per il sostegno e la fiducia accordata inizialmente…’. La fiducia – affermano amari i diretti interessati – è rimasta inalterata fino al 26 giugno 2018, giorno in cui lei ha proferito parole piene di livore verso i suoi ex compagni di viaggio; questa è l’unica verità”.

 

 

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