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Gay Pride a Campobasso, i vescovi del Molise: “Momento di apertura e verifica”

L’appello dei pastori delle diocesi regionali: “Massimo rispetto delle convinzioni etiche e religiose di ognuno per crescere insieme”


CAMPOBASSO. I vescovi del Molise Giancarlo Bregantini (Campobasso-Boiano), Gianfranco De Luca (Termoli-Larino), Camillo Cibotti (Isernia-Venafro) e Claudio Palumbo (Trivento) hanno inviato un messaggio sul Gay Pride che si terrà il 28 luglio a Campobasso. “È un momento – scrivono – di apertura e di verifica. Ci pone domande grandi, che vanno accolte con lealtà. E con cordialità ci rivolgiamo a tutti, specie a chi prenderà parte a questa manifestazione. Pensiamo perciò di poter esprimere un pensiero di riflessione. In cinque punti, semplici ma immediati: per noi, donare la vita è infatti la gioia più grande ed il dono più augurabile per tutti, poiché in questa relazione vitale si esprime in pienezza l’amore reciproco; sentiamo con freschezza che il nostro corpo ci pone in relazione diretta con l’ambiente e con gli altri esseri viventi. Perciò, l’accettazione del proprio corpo come dono di Dio è per noi necessaria per accogliere ed accettare il mondo intero, come dono nella Casa comune. Invece, constatiamo che quando viviamo una logica di dominio sul nostro corpo entriamo, purtroppo, in una logica, a volte sottile, di dominio sul creato. È la motivazione ecologica; apprezziamo quindi il nostro corpo nella sua femminilità o mascolinità. Ci è necessario per poter riconoscere noi stessi nell’incontro con il diverso da noi. In tal modo, ci è possibile accettare con gioia il dono specifico dell’altro o dell’altra, opera di Dio creatore ed arricchirsi reciprocamente”.

Tutto questo “lo diciamo con convinzione e dignità, nella esperienza quotidiana, specie nell’accompagnamento educativo degli adolescenti e dei giovani. È la motivazione antropologica; ci piace, allora, innestare questa feconda riflessione sul proprio corpo, ammirato nella sua differenziazione sessuale, dentro l’intero cammino familiare, ecologico e sociale. Dal corpo, passiamo così subito al creato e alla società intera. In entrambi, la differenziazione sessuale è vitale. Ed arricchente. Nella crescita di tutti. Infatti, più siamo capaci di accoglierci autentici sul piano sessuale, più ci accorgiamo di essere capaci di accogliere le varie etnie e lingue e culture, nella loro nativa ricchezza sociale e politica. Perciò più aperti all’accoglienza degli immigrati e dei richiedenti asilo. È la motivazione sociale che regge questa nostra impostazione. Sentiamo che anche questo evento sarà un’occasione di reale confronto, culturale e sociale. Chiediamo certo massimo rispetto – concludono – delle convinzioni religiose ed etiche di ciascuno, per crescere bene insieme”.

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