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Scuole sicure a Isernia, la San Giovanni Bosco dice ‘no’ all’accorpamento delle due medie

Il consiglio d’Istituto interviene sul dibattito in corso sulla sistemazione delle scuole e ‘sposa’ la linea dei due poli dettata dall’amministrazione comunale, spiegando le ragioni della contrarietà all’idea lanciata dal Comitato Giovanni XXIII


ISERNIA. La questione ‘scuole sicure’ continua a tenere banco a Isernia. Dopo le rimostranze del Comitato Giovanni XXIII che, contrariamente a quanto stabilito dall’amministrazione comunale, chiede l’accorpamento delle due scuole medie cittadine nel nuovo edificio di San Leucio, paventando anche azioni ‘forti’, interviene nel dibattito anche l’Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco.

Attraverso una nota firmata dalla dirigente scolastica e dal Consiglio d’Istituto – composto da genitori, docenti e personale Ata – arriva un secco ‘no’ all’ipotesi accorpamento, corredata da una serie di motivazioni che vanno dall’offerta formativa alla distribuzione territoriale, dalla sicurezza a ragioni di ordine pedagogico, da questioni organizzative a una visione complessiva del futuro con il paventato taglio di una delle due scuole.

“Va innanzi tutto chiarito, a scanso di equivoci, – si legge nella nota – che l’indirizzo programmatico dell’Amministrazione comunale e del Sindaco di Isernia di concepire due poli scolastici, uno a San Lazzaro e l’altro a San Leucio, appare fondata su criteri di razionalità difficilmente confutabili nel merito. La soluzione prospettata risponde a ovvi principi di equità sociale e dà, nel contempo, un’efficace risposta alla giusta richiesta dei cittadini residenti nel quartiere S. Lazzaro di vedere finalmente dislocata nel proprio quartiere una scuola secondaria di I grado. Di contro, rimangono oscure le ragioni e la ratio dell’altra proposta, volta ancora a concentrare in un unico quartiere della città e in una stessa struttura le due scuole medie. Inutile ribadire come tale idea disattenda i più elementari principi di armonizzazione e razionalizzazione dell’offerta formativa, non rispettando altresì i criteri di efficacia ed efficienza nella distribuzione territoriale delle scuole.

Gli eventi di San Giuliano, nella loro amara verità, – prosegue la riflessione – hanno ricordato a tutti che la sicurezza deve essere sempre il primo ineludibile valore di una scuola. Proprio alla luce di questa consapevolezza, gli alunni della San Giovanni Bosco hanno accettato, nel recente passato, sistemazioni certamente non ottimali. Di fronte alla complessità della situazione abbiamo cercato di migliorare sempre più la nostra offerta formativa, puntando all’innovazione e all’anticipazione del cambiamento e organizzando un servizio navetta per agevolare le famiglie nel trasporto degli alunni dalla sede storica di corso Garibaldi al quartiere S. Lazzaro.

I poli scolastici, con la contiguità degli edifici di scuola primaria, secondaria di primo grado e dell’infanzia, – si legge ancora – consentono il raccordo pedagogico, didattico ed organizzativo tra le diverse scuole, permettendo esperienze di didattica incrociata, scambi di insegnanti, realizzazione di progetti comuni. Gli istituti comprensivi, che hanno sostituito circoli didattici e le presidenze di scuola media, costituiscono luoghi di innovazione che garantiscono il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo. La ratio della Istituto Comprensivo va rinvenuta proprio in questa esigenza.

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