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L’autunno caldo dei trasporti: tagli alle navette del terminal per scuole e ospedali

L’annuncio del Comune di Campobasso, dopo la riduzione del 30% dei trasferimenti regionali. Il segretario della Cgil Franco Spina chiede di rivedere la decisione, per non penalizzare le fasce più deboli della popolazione. Intanto la Seac prende le distanze e rigetta ogni responsabilità


CAMPOBASSO. Studenti senza navetta dal 13 settembre, quando in Molise comincerà l’anno scolastico 2018/2019. Una situazione a dir poco critica, quella che si preannuncia a Campobasso, per il paventato taglio alle corse degli autobus urbani, che colpiranno principalmente i collegamenti in bus dal terminal di via Vico: verso la zona dei licei, verso la stazione ferroviaria e verso l’ospedale ‘Cardarelli’ di Tappino. Facile prevedere proteste e disagi a non finire, tra meno di due settimane, quando riprenderanno le lezioni. 

Possibili tagli, quelli annunciati dall’amministrazione comunale di Campobasso, dovuti alla riduzione del 30% dei finanziamenti della Regione per il trasporto pubblico locale. Da circa 1 milione e 200mila euro l’anno a 900mila euro. Che non bastano per garantire tutte le corse degli autobus urbani. Di conseguenza si taglia. Partendo dal terminal, per non sopprimere i collegamenti con i quartieri e le contrade. Un problema non da poco, per gli studenti che arrivano a Campobasso da tutti i comuni della regione, per i lavoratori pendolari e per gli anziani. Quelli che più utilizzano le navette per l’ospedale.

Un braccio di ferro tra il Comune di Campobasso e la Regione. Con il sindaco Antonio Battista e il titolare della delega ai Trasporti Francesco De Bernardo che chiedono all’assessore regionale alla viabilità Vincenzo Niro di garantire i 300mila euro, che servirebbero per ripristinare il servizio. A rischio, perché finora la risposta di Palazzo Vitale non è arrivata. 

“Non è possibile che si continui ad assistere alla solita discussione tra istituzioni – sull’argomento è intervenuto il segretario regionale della Cgil Franco Spina – Il provvedimento se sarà applicato, a partire dal prossimo 13 settembre, comporterà notevoli ripercussioni e problemi alla mobilità ordinaria, aggravata dalla coincidenza dell’apertura del nuovo anno scolastico, colpendo in tal modo le fasce più deboli della cittadinanza”.

Che la Regione Molise abbia deciso di tagliare del 30% il trasferimento ai Comuni per il trasporto, ha aggiunto il sindacalista, è noto dal Defr previsionale presentato a fine 2016, a cui si andranno ad aggiungere le minori risorse derivanti dal fondo nazionale del trasporto, derivanti dalle penalizzazioni legate al mancato raggiungimento degli obiettivi di efficientamento.

“Torniamo a ribadire la gravità delle scelte assunte in passato – ha aggiunto Spina – e chiediamo il superamento delle decisioni prese dal Comune di Campobasso. Il semplice taglio di servizi pubblici a tutti i livelli, non può rappresentare l’unica azione che le amministrazioni adottano ogni qualvolta sussistono esigenze di bilancio. Occorre una chiara idea politica di programmazione, sia progettuale che economica, tra le varie istituzioni garantendo il diritto alla mobilità pubblica”. Cgil Molise e Filt Cgil, ha concluso Franco Spina, chiederanno subito un incontro a Comune e Regione.

Da registrarsi anche la posizione della Seac, la società che gestisce il trasporto pubblico, che ha fatto sapere che non assumerà “alcuna responsabilità in ordine ad eventuali disservizi, conseguenti alla notevole riduzione delle corse imposte dal Comune di Campobasso”.

Fino al 13 settembre, ha precisato la Seac, resterà in vigore l’orario estivo, richiesto da Palazzo San Giorgio. “Per il prosieguo , in assenza di comunicazioni da parte del Comune di Campobasso, la Seac si trova nell’impossibilità di garantire il servizio scolastico e lavorativo, cosi come in precedenza esercito. Per ogni delucidazione sul futuro del trasporto pubblico urbano di Campobasso e dunque sulle linee e corse che verranno effettuate dal 13/09/2018 in poi l’utenza dovrà necessariamente rivolgersi direttamente al competente servizio comunale”.

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