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Sanità, Cgil su ‘caso Pastore’ incalza l’Asrem: “Migliorare i servizi anziché colpire il singolo”

Il sindacato torna ad intervenire sulla vicenda dell’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del medico isernino e suggerisce all’azienda sanitaria un percorso conciliativo


ISERNIA. Nuovo intervento della Cgil Funzione Pubblica sul caso dell’avvio da parte dell’Asrem di un secondo procedimento disciplinare a carico del noto medico pentro Lucio Pastore, critico verso il processo di privatizzazione della sanità pubblica.

Il sindacato, – per il tramite della segretaria Susanna Pastorino – giudicando “discutibile” la scelta dell’azienda sanitaria, incalza la stessa in ordine alla risoluzione dei numerosi problemi che affliggono il comparto, causati anche dalle scelte riorganizzative, considerate “in alcuni casi peggiorative perché attuate attraverso tagli lineari, con la sola logica di far quadrare conti e bilanci senza tenere conto del reale bisogno di salute dei cittadini molisani”.

La Cgil accende così i riflettori sulle difficoltà di accesso ai servizi sanitari e sui disagi in campo al personale Asrem.

“È noto a tutti cosa accade quando ci si rivolge per necessità ai nostri ospedali, ambulatori o servizi: – si legge in una nota – file interminabili, ore di attesa, in gran parte dovute alla carenza di personale, alla vetustà ed obsolescenza dei mezzi tecnologici e diagnostici in uso, solo per citare alcune delle criticità. Senza dimenticare che la cancellazione e soppressione di intere unità operative di alcune discipline mediche e chirurgiche dirottate altrove ha creato disfunzioni ed aggravato le criticità”.

Di qui l’esortazione: “Vorremmo dire all’azienda sanitaria molisana – prosegue il comunicato della Cgil – di riflettere sui temi che sono sempre stati posti nell’ambito delle relazioni sindacali e di non concentrarsi sul singolo professionista che ha piena facoltà e diritto di esternare il proprio pensiero su ciò che realmente accade nel suo contesto lavorativo.
Denunciare il malfunzionamento organizzativo di tutto o parte del sistema sanitario, esponendosi in prima persona, non è certo segno di volontà demolitiva quanto piuttosto di attaccamento all’azienda in un’ottica certamente propositiva.
Al dottore Pastore va tutto il nostro sostegno, stima e solidarietà. A lui va il rispetto per la grande dignità di lavoratore e di professionista serio e preparato. Le riflessioni del dottor Pastore, il grido di allarme lanciato con apprensione e dettato dalla passione per il proprio lavoro dovrebbero indurre chi di dovere e competenza ad un più saggio ed equilibrato intervento, il più possibile partecipativo e risolutivo.
Un grido di allarme che andrebbe raccolto ed ascoltato e non certo ignorato e punito.
Sono altri gli interventi che i cittadini molisani si aspettano di vedere realizzati, – conclude la nota – attraverso il confronto, la condivisione con le parti sociali dei dati, la valorizzazione del personale dipendente. Queste sono le uniche strade percorribili ed auspicabili per il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione”.

 

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