Sospensione bando periferie, anche i sindacati sul piede di guerra

Cgil e Cisl auspicano una serie di iniziative politiche, anche a livello parlamentare, atte a scongiurare l’ipotesi


CAMPOBASSO. Anche i sindacati scendono in campo contro la decisione del Senato di sospendere i fondi del bando per le periferie. E si dicono pronte ad attivarsi, anche a livello nazionale, per fare fronte comune nei confronti del governo.

“Appare anomalo – affermano Cgil e Cisl – che organi dello stato di livello superiore disattendano un accordo sottoscritto con i diversi Comuni che peraltro avevano già avviato iter di progettazione, di partenariato e addirittura, in alcuni casi, di realizzazione infrastrutturale con le quote di cofinanziamento.

I numeri che sono stati annunciati dai Sindaci del Comune di Campobasso e di Isernia nel corso della riunione dello scorso 5 settembre, alle scriventi organizzazioni sindacali presenti, sono apparse da capogiro: – ancora i sindacati – 2,1 miliardi di finanziamento (circa 30 milioni di euro per il Molise), effetti potenziali di circa 3,9 miliardi di cofinanziamento e, in prima battuta, 42.000 posti di lavoro che, restando così le cose, risulterebbero congelati.

Le scriventi organizzazioni sindacali auspicano una serie di iniziative politiche che portino ad una discussione approfondita nella discussione parlamentare alla camera che si terrà nel prossimo autunno.

Resta il sospetto – prosegue la nota incalzante – che, quello che è stato definito ‘un furto operato con destrezza’, sia solo una mera operazione di spostamento di risorse per dare seguito ad improbabili promesse elettorali annunciate senza la certezza delle dovute coperture finanziarie. In questo caso la situazione sarebbe oltremodo gravosa, perchè potrebbe rispondere ad esigenze di breve periodo sacrificando provvedimenti strutturali che restituirebbero, invece, risorse, lavoro e speranza ad intere generazioni con il vantaggio di avere quartieri riqualificati e con servizi adeguati.

Cgil e Cisl del Molise così come fatto per i ritardi legati alla gestione delle aree di crisi e delle aree di crisi complesse – conclude il comunicato – interesseranno, nei prossimi giorni, le proprie strutture centrali per provare a tessere una rete di interesse sulla vicenda essendo coinvolti Comuni e aree metropolitane distribuite sull’intero territorio nazionale”.

 

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