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Scuole a Isernia, l’affondo del Pd: “Problemi con il collaudo nel polo di San Leucio”

Dubbi dei dem sulla procedura eseguita dall’amministrazione da un punto di vista amministrativo, ma non tecnico. La delegazione piddina denuncia anche l’inerzia sui temi chiave per lo sviluppo della città, quali piscina, università, bando periferie


ISERNIA. E’ un giudizio impietoso del Pd pentro sull’operato dell’amministrazione isernina targata Giacomo d’Apollonio. Ed è emerso nel corso di un’articolata conferenza stampa della reggenza provinciale dem che ha annunciato, anche se pre-congresso, l’avvio di una serie di iniziative sul territorio atte a dare un contributo fattivo alla gestione della cosa pubblica.

Diversi e variegati gli argomenti toccati, in primis il tema della riorganizzazione delle scuole, con notizie ‘piccanti’ sul nuovo polo di San Leucio di fresca inaugurazione, per il quale non sarebbe stato completato il necessario iter amministrativo.
Poi il famigerato caso piscina, l’università e il bando periferie.

“Il nostro bilancio sull’attività amministrativa, a due anni e mezzo dall’insediamento, – esordisce Franco Capone – non è positivo. Si lavora all’insegna dell’approssimazione e della superficialità, senza una visione complessiva del futuro della città, senza un progetto”.

SCUOLE. Ed ecco l’affondo: “Quella che d’Apollonio definisce una svolta epocale, ossia l’apertura della scuola di San Leucio, è in realtà un progetto che risale alla giunta Melogli, sul quale è intervenuto l’esecutivo Brasiello per lo sblocco dell’avanzamento dei lavori e, infine, l’attuale amministrazione con propria delibera. Ma il punto è un altro: gli interventi non sono stati completati. Non esistono – ancora Capone – atti ufficiali di collaudo, ma solo il collaudo tecnico provvisorio, in quanto la zona del seminterrato e dei parcheggi non risulta terminata e devono essere chiesto alla Regione fondi per ulteriori 300mila euro”.
Particolarmente critico, poi, l’ex presidente del Consiglio comunale si è mostrato sulla scelta di approvare una perizia di variante per 600mila euro. In ogni caso, stigmatizzata la scelta di svuotare il centro urbano dei presidi scolastici, con la proposta (già avanzata sempre da Capone su questa testata) di promuovere in tempi brevi azioni per ripristinare la funzionalità di edifici siti nel cuore della città, con ricadute positive per l’economia locale.

PISCINA. Di qui l’intervento dell’ex assessore Luciano Sposato che, invece, accende i riflettori su piscina e acqua solfurea. “Sono tre anni che tutto è chiuso – afferma l’esponente dem – Ci risulta un sopralluogo nel 2016 e poi due bandi di gara, uno nel luglio del 2017 e l’altro a dicembre, andati entrambi deserti. Come mai? – insiste sarcastico Sposato – Nel 2015 la piscina era funzionante e c’era un progetto di Ricchiuti in itinere per rendere fruibile quell’impianto. E, invece, con l’attuale dimostrazione si è passati a due bandi con progetti superiori al milione di euro ed è tutto fermo. Sono inadeguati – incalza – Anche il sito dell’acqua solfurea, per il quale sono stati spesi dei soldi, versa in stato d’abbandono. E il progetto di riqualificazione di Isernia Nord non è stato portato a termine, in quanto i lavori lì sono a metà, manca la via interna di ricongiungimento al Centro Commerciale e al viale dell’Università”.

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