HomeSenza categoriaDecolla il drone salva-vita degli isernini Andrea Cannas e Giuseppe Tortora

Decolla il drone salva-vita degli isernini Andrea Cannas e Giuseppe Tortora

Oggi il primo volo di ABzero, lo strumento innovativo in ambito sanitario. Al via la sperimentazione in provincia di Pisa e in altri ospedali italiani


ISERNIA. La notizia campeggia sui maggiori organi di informazione nazionale: previsto per oggi il primo volo dimostrativo di ABzero, ossia il drone salvavita, nell’ambito delle anteprime di Internet Festival, evento dedicato al futuro e all’innovazione che si svolgerà a Pisa dall’11 al 14 ottobre.

Si tratta di una prima dimostrazione propedeutica ai successivi voli, completamente automatizzati, che saranno svolti presso le strutture ospedaliere interessate.

ABzero – si ricorda – è il progetto del drone che trasporta sangue, ideato e realizzato dagli isernini Andrea Cannas (architetto) e Giuseppe Tortora (ingegnere), che si è aggiudicato il premio di 50mila euro, messo in palio da Axa, con il concorso #NatiPer. Pensata per migliorare la società del futuro, l’iniziativa si è concretizzata attraverso la selezione di progetti innovativi ai quali offrire strumenti e formazione.
E il drone salva-vita, frutto di un mix tra tecnologia e innovazione, ha davvero convinto tutti.

Abzero-X è stato realizzato per consentire l’approvvigionamento, il trasporto e lo spostamento in emergenza di sangue, emoderivati, medicinali o attrezzature tra strutture sanitarie 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, sul corto e medio raggio (fino a 40 km). Un drone completamente automatizzato nel decollo, nella percorrenza e nell’atterraggio che trasporta una capsula intelligente in fibra di carbonio, ossia in grado di soddisfare tutti i requisiti di temperatura necessari alla corretta conservazione del sangue trasportato al suo interno. Tutte le operazioni si controlleranno agevolmente da un’app. Una vera e propria cabina di regia, la capsula potrà contenere fino a 15 sacche di sangue, gestirà la fase di volo, monitorerà i dati relativi al materiale trasportato e comunicherà costantemente con la sala di controllo.

Il progetto, nato lo scorso anno, adesso si fa realtà e potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione in ambito sanitario. “Non a caso, – si legge sul Corriere della Sera – numerosi ospedali italiani si sono detti interessati ad avviare una prima sperimentazione. Tra questi, gli ospedali toscani di Pontedera, Pisa e Portoferraio, i principali ospedali di Piacenza, Bari, Isernia e una struttura privata milanese. A Pontedera, la fase di sperimentazione è già partita”.

 

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