HomeSenza categoriaPolemiche sulle nomine, parla Micone: “Per ogni incarico professionalità riconosciute”

Polemiche sulle nomine, parla Micone: “Per ogni incarico professionalità riconosciute”

E sulla mancata presenza di giornalisti nel Corecom per il presidente del Consiglio non c’è alcun obbligo legislativo


CAMPOBASSO. Nomine negli enti sub regionali e polemiche per la mancata presenza di giornalisti nel Corecom, per il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone l’assemblea di Palazzo D’Aimmo ha conseguito il risultato di un totale rinnovamento di nomi e di volti rispetto al passato, garantendo, per ciascuna casella, la presenza di professionalità e di competenze riconosciute. Nomi designati dal presidente, che ha spiegato com’è stata effettuata la scelta.

“Si sono visionati i curricula, si è preso atto delle disponibilità, si è ragionato con serietà e pacatezza – ha dichiarato Micone – con l’intento dichiarato di sfuggire a ogni recondita tentazione di spartizione di potere o di poltrone dorate – gli incarichi prevedono solo rimborsi spesa o piccolissime indennità – ma di cercare di coinvolgere nella gestione di questi Enti, Aziende, Commissioni e Comitati, persone nuove con l’entusiasmo e la determinazione di portare le loro competenze ed esperienze, avute nella vita professionale privata, nel settore pubblico e di metterle quindi a disposizione della collettività. Del resto i molisani, con le ultime elezioni, hanno chiesto un cambiamento”.

“La legge regionale n. 16 del 2002 – ha ricordato ancora Micone – affida al Consiglio regionale la nomina e la designazione degli organi di amministrazione attiva, consultiva e di controllo della Regione Molise. La stessa norma, prevede che decorso un certo tempo senza che l’Assemblea abbia compiuto una scelta specifica, al fine di non bloccare l’attività degli stessi organi, il presidente del Consiglio può attivare i poteri sostitutivi. E’ quanto accaduto recentemente, come hanno fatto in passato i miei predecessori”.

Le procedure, ha rimarcato il presidente, dopo un confronto con le forze politiche presenti in Consiglio, sia di maggioranza sia di minoranza, “svolto in un clima di concordia”. Subito dopo le nomine, dopo la verifica tecnica sull’assenza di eventuali posizioni di incompatibilità o di ineleggibilità.

Quindi sul Corecom. “I designati – ha precisato Micone – rispondono pienamente ai requisiti della legge regionale 18 del 2002. Il Comitato certamente si occupa di controllare e monitorare il settore dei media locali, di vigilare sulla pubblicazione e diffusione dei sondaggi, con particolare attenzione per il periodo elettorale, di tenere il Registro Unico Operatori della Comunicazione, ma anche di gestire le complesse attività di conciliazione e di definizioni delle controversie tra utenti e gestori di servizi di telefonia. Si è aggiunta, ancor più recentemente, la vigilanza sulla salvaguardia della tutela dei diritti dei minori nei media locali. Non ultima poi la legge regionale sull’attribuzione dei contributi all’editoria che prevede che il Comitato svolga un ruolo attivo nella verifica delle condizioni (bilancio aziendale, rispetto dei contratti) per l’assegnazione dei benefici. Tutte attività tecnico-operative che si armonizzano con la preparazione dei tre membri designati, per il possesso di competenze giuridiche, economiche e operative”.

Secondo Micone, poi, il legislatore non ha previsto l’obbligo della presenza di un giornalista. “Resta chiara a tutta l’Assemblea regionale – ha affermato in proposito l’importanza della professione giornalistica nell’espletamento della sua alta e impareggiabile funzione sociale, economica, culturale e istituzionale nella crescita e nello sviluppo civile di una comunità. Funzione che si esplica anche nel sostenere o criticare, ove ce ne fosse il bisogno, chi governa e chi si oppone. E’ per noi tacito che senza la professione giornalistica l’opinione pubblica vedrebbe più difficilmente affermato il proprio diritto ad essere informata in modo preciso e ufficiale sull’attività delle istituzioni, venendo così danneggiata la possibilità di partecipare in maniera consapevole al processo democratico”.

“E’ evidente – ha concluso – che ci potrebbero essere tante alternative ai nomi scelti, ma è altrettanto chiaro che la politica è anche scelta, concretezza e assunzione di responsabilità. E’ ciò che io e l’intero Consiglio regionale abbiamo fatto. Auguro a tutti i designati e nominati buon lavoro, e spero che possano svolgere il loro ruolo con serenità, onestà ed equilibrio, rappresentando gli interessi collettivi per il bene dell’intero Molise”.

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