Sanità, sulla nomina del commissario ad acta la Lega rischia l’assessorato

Consiglio regionale in riunione il 26 giugno

Domani, a meno di nuovi rinvii, il Consiglio dei ministri dovrebbe sciogliere il rebus: la partita tra Movimento 5 Stelle e Carroccio potrebbe avere ripercussioni sulla composizione dell’Esecutivo. Il Molise unica regione in Piano di rientro dove la Lega è al Governo. La maggioranza di Palazzo D’Aimmo pronta a chiedere una verifica se a Roma dovesse passare la linea pentastellata


CAMPOBASSO. Una prima riunione tecnica questa sera e poi domani il Consiglio dei Ministri che potrebbe – sempre che non si decida di rimandare ancora viste le frizioni politiche – sciogliere il rebus che tiene in scacco l’Esecutivo Toma da mesi.

Il commissario ad acta sarà un tecnico oppure la figura coinciderà con quella del governatore? E’ un rebus perché, da qualsiasi angolatura la si guardi, è una faccenda di difficile risoluzione.

Il Movimento 5 Stelle (che ha un suo autorevole esponente in qualità di ministro della Salute) preme, fin da subito, perché si tratti di un tecnico “terzo”. La Lega è stretta tra incudine e martello: a Roma è alleata del Movimento e quindi dovrebbe perorare questa richiesta ma  in Molise è forza di governo con la presenza di un assessore (Luigi Mazzuto) e due consiglieri regionali (Filomena Calenda e Aida Romagnuolo).

C’è un dato oggettivo che diventa politico: c’è una sola regione, fra quelle in piano di rientro nel centrosud, dove la Lega è al governo. E quella regione è il Molise. Quindi, optando per un commissario ad acta ‘terzo’ si metterebbe di traverso nella regione dove governa; optando per individuare nel presidente Toma il commissario ad acta, si metterebbe di traverso con il Movimento 5 Stelle, alleato di governo.

Si annunciano venti di guerra quindi, perché se Toma non dovesse essere il commissario ad acta, pare certa la richiesta di verifica di maggioranza e di Giunta, che a quanto è dato sapere potrebbe essere avanzata non dal governatore del Molise, ma dai suoi alleati (tranne la Lega, naturalmente). Il che, in pratica, potrebbe significare – appunto per la Lega – ‘perdere’ l’assessorato che fa riferimento a Luigi Mazzuto.

Il giorno della verità potrebbe coincidere con domani, quindi. E per uno strano caso del destino il governatore Toma sarà a Roma per la Conferenza Stato-Regioni dalla quale, ad inizio agosto, ha incassato un primo sì a tale designazione.