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Palazzo Orlando, i soldi ci sono ma i lavori non partono: l’affondo di D’Achille e Veneziale

Conferenza stampa del Pd di Isernia sul centro storico. Al centro la riapertura del corso di laurea di Scienze infermieristiche in via Mazzini: “Un risultato che altre istituzioni hanno rivendicato, ma che non è solo merito loro. Infranto il galateo istituzionale”


ISERNIA. Maria Teresa D’Achille, ex vicesindaco della giunta comunale di Isernia targata Brasiello, e Carlo Veneziale, ex assessore regionale della Giunta Frattura, hanno incontrato la stampa stamattina in occasione della riapertura del polo universitario nel centro storico, in via Mazzini. In qualità di ex amministratori hanno sottolineato la loro presenza nel progetto che viene da lontano, e hanno tenuto a sottolineare come non sia solo merito del presente governo regionale se questo risultato è stato posto in essere. “La riapertura di Scienze Infermieristiche si innesta in un contesto più ampio di programma di rivitalizzazione di questa zona della città che, come Giunta regionale precedente, avevamo avviato e portato a conclusione”, ha dichiarato Veneziale. “È il risultato dell’impegno degli esponenti della precedente giunta del Comune di Isernia e della Regione Molise, in concertazione con il Comitato Centro Storico, insieme all’importante contributo del rimpianto professore Giovanni Cefalogli”, si legge in una nota inviata dal gruppo.

“È importante – continua la nota del Pd – fare chiarezza sulla questione che negli ultimi mesi viene propagandata da esponenti dell’attuale giunta regionale al solo fine di far registrare come proprio atto istituzionale un lavoro messo in campo da forze politiche progressiste negli anni di amministrazione. Il galateo istituzionale prevede la riconoscenza del lavoro trovato e da dove ci si è insediati”.

“Questo galateo è stato completamente infranto – nomi non ce ne sono, ma è chiaro il riferimento all’ex compagno di coalizione Roberto Di Baggio, all’epoca assessore comunale insieme a D’Achille – La questione a cui si fa riferimento è il trasferimento del corso di laurea in Scienze Infermieristiche, che nei prossimi giorni vedrà la discussione delle lauree e l’inizio del nuovo anno accademico nella sede di via Mazzini a Isernia. Il percorso è stato tracciato dalla precedente amministrazione comunale e regionale, attraverso una trattativa che ha portato al completamento e alla chiusura dell’accordo, approvato dall’ex presidente Paolo di Laura Frattura che si è rivolto, in prima persona, alla governance della Sapienza, fortemente motivata ad andarsene per la precarietà dei locali”.

Non mancano però parole di ottimismo e di proposizione. “Ripartono i corsi di Scienze infermieristiche nel centro storico in via Mazzini e noi esprimiamo ovviamente grande soddisfazione. È il frutto di un grande impegno delle istituzioni regionali e di noi ex amministratori che, a nostra volta, abbiamo seguito questa vicenda”, spiega la D’Achille, che auspica anche un ampliamento dei percorsi formativi: “Abbiamo 210 studenti che diventeranno 280 già quest’anno, ma non basta. Guardiamo avanti, perché vogliamo ‘Isernia città universitaria’ anche nel cuore del centro storico”.

Proposte inoltre anche per i nuovi servizi sanitari in fase di attivazione: “Oltre al trasferimento del corso di Laurea di Scienze Infermieristiche, il nostro progetto prevede anche l’attivazione dei servizi da parte dell’Asrem. Al momento ci risulta che sarà attivato solo il servizio di Guardia medica. Noi avevamo previsto anche una postazione del Cup e uno sportello informativo. Riteniamo che questo argomento oggi sia ancora valido e che si debba risolvere, perché comporta una rivitalizzazione completa del centro storico”.

Veneziale ha poi esposto la questione di palazzo Jadopi e palazzo Orlando, per i quali sono già stati messi in atto cospicui finanziamenti per i lavori di riqualifica, dei quali però ancora non si vede l’inizio. “C’è un finanziamento cospicuo per la messa in sicurezza cospicuo di Palazzo Jadopi: più di due milioni e mezzo di euro che, nell’immediatezza, dovrebbero essere posti a disposizione della collettività. Su questo ritardo chiediamo lumi all’amministrazione regionale. Inoltre, sempre con provvedimenti della precedente Giunta regionale, sono stati stanziati 100mila euro per Palazzo Orlando. Chiediamo quindi all’amministrazione comunale contezza sullo stato dell’arte rispetto ad un finanziamento concesso e mai attivato con colpevole e grave ritardo”.

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