Resto al Sud, nuovi posti di lavoro per i giovani molisani

Finanziamenti per la creazione di nuove imprese e combattere la fuga dei cervelli. Toma: “Occasioni da cogliere al volo”. Oggi il summit di approfondimento all’Unimol


CAMPOBASSO. Uno strumento per far fronte alla disoccupazione giovanile ma anche alla cosiddetta ‘fuga dei cervelli’ dal Molise. Questo rappresenta il progetto ‘Resto al Sud’, promosso dal ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, gestito da Invitalia con il supporto, in Molise, di ‘Banca Intesa-Sanpaolo’ e approfondito nei suoi aspetti oggi, nel corso di un summit di scena presso la sede Unimol di Campobasso.

L’iniziativa sostiene la creazione di nuove imprese e incentiva nuovi progetti attraverso speciali agevolazioni per una platea di soggetti di un’età compresa tra 18 e 35 anni.

Si parla di un finanziamento a copertura del 100% delle spese, articolato in un contributo a fondo perduto fino al 35% del programma di spesa e in un finanziamento bancario del 65% da restituire in 8 anni.

Dai numeri forniti durante il summit, aggiornati allo scorso ottobre, si apprende che sono state presentate 61 domande: 44 dalla provincia di Campobasso, 17 da quella di Isernia. Del totale ne sono state approvate 28: 19 a Campobasso e 9 a Isernia.

Le iniziative imprenditoriali riguardano la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo.

“Sono occasioni da prendere al volo – osserva il presidente Toma a margine dell’evento – perché il sostegno all’autoimprenditorialità giovanile è una delle strade da percorrere per riattivare il circuito virtuoso dell’offerta di lavoro e per rilanciare l’economia locale. Fare impresa significa dare una risposta a se stessi e offrire opportunità lavorative agli altri.

Come Regione Molise – prosegue il governatore – ci stiamo impegnando in una serie di azioni e di misure tese a supportare quanti intendano coniugare spirito imprenditoriale, innovazione e ricerca. Abbiamo pubblicato diversi Avvisi e, in taluni casi, siamo alla fase immediatamente precedente la concessione dei finanziamenti. Certo, dobbiamo lavorare sodo, soprattutto in materia di dotazioni infrastrutturali da mettere a disposizione di chi voglia fare impresa nel Molise. Qui, purtroppo, scontiamo le conseguenze di notevoli ritardi che si sono accumulati negli anni.

È una scommessa – conclude Toma – che dobbiamo vincere ad ogni costo, ponendo le condizioni affinché creatività, intraprendenza e capacità produttiva possano trovare terreno fertile anche da noi, come avviene in altre regioni d’Italia, dove questo modello di sviluppo è già ampiamente consolidato”.

 

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