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Sanità, maggioranza con Toma. Calenda choc: in forte dissenso con la Lega. Sono molisana, non serva di partito

 Avvio di seduta con il botto, il governatore legge in aula la relazione inviata a Roma circa le criticità derivanti dalla mancata nomina del commissario ad acta. Il portavoce del Movimento insorge: l’ordine del giorno era un altro. I consiglieri di maggioranza attaccano i 5 Stelle, Iorio suggerisce al Consiglio di riappropriarsi della potestà legislativa in tema di Sanità, il Movimento controbatte sottolineando che il nome del commissario c’è e manca solo il decreto di nomina ad opera del ministro Tria.  Andrea Di Lucente replica a muso duro: non avete il coraggio di assumere decisioni, vi assumerete la colpa del disastro


CAMPOBASSO. Consiglio regionale al via, con un’ora di ritardo rispetto alla convocazione. La consigliera Aida Romagnuolo presenta un ordine del giorno sull’Istituto Agrario di Larino chiedendone l’immediata discussione. Anche il consigliere Antonio Tedeschi propone all’aula un ordine del giorno sul ‘tema dei temi’: la mancata nomina del commissario ad acta, nodo da sciogliere ormai da sei mesi.

Il Presidente Toma, a sorpresa,  decide di leggere in aula la relazione inviata al Governo (redatta dal funzionario Lolita Gallo e dal manager Asrem Gennaro Sosto)  circa le motivazioni che sottendono l’urgenza di nominare il commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro. Una relazione che è stata aggiornata, spiega il governatore,  viste le ulteriori criticità che si sono paventate con il trascorrere implacabile del tempo e che sono legate a filo doppio con questa mancata designazione.

“Senza commissario le criticità sono ancora più impattanti – spiega il presidente Toma – sono moltissimi i provvedimenti che non possono essere varati senza questa figura. Ad esempio le questioni finanziarie attinenti il rientro dal deficit, l’adozione di provvedimenti in osservanza di obblighi normativi, le scadenze dei bilanci, la presa d’atto dell’intesa Stato-Regioni sul riparto dei fondi 2018, le risorse vincolate agli obiettivi il cui riconoscimento è condizionato dalla presentazione di specifici progetti. Quindi risorse aggiuntive che rischiamo di perdere.

cotugno toma niro di baggio

E poi le procedure di accreditamento la cui competenza è solo del commissario, le procedure di stabilizzazione del personale Asrem, il nuovo protocollo di stabilizzazione per l’area medico-veterinaria, la ricognizione del fabbisogno di personale con procedure concorsuali straordinarie per medici, tecnici, infermieri, il completamento della rete oncologica”.

Al termine della lettura della relazione inviata a Roma, parte immediata la controffensiva del Movimento 5 Stelle. Prende la parola Andrea Greco che invita Toma ad avere maggiore rispetto dell’aula. “Eravamo qui per un altro ordine del giorno, dovevamo votare due proposte di legge. Una sulla proposta di modifica dello Statuto, che porta proprio la sua firma. E l’altra sulla nostra proposta di risparmi con l’abrogazione dell’istituto della surroga degli assessori regionali. Lei, invece, vieni qui a fare una seduta di ipnosi collettiva con la lettura di un documento di cui non ci è rimasto nulla”.

La prima replica è appannaggio del consigliere Micaela Fanelli: è un tema troppo urgente, questa vicenda non è priva di conseguenze e qualcuno se ne dovrà assumere la responsabilità politica.

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