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L’informazione a servizio del futuro: i giornalisti del Molise difendono la libertà di stampa

Contro gli attacchi dell’ultimo periodo e gli annunci di tagli ai contributi per l’editoria. Gli impegni del governatore Toma e dei parlamentari molisani, nel convegno organizzato dall’Odg e dell’Asm. Tutti i numeri di un settore che vive, come l’intera economia regionale, un periodo di difficoltà


CAMPOBASSO. Giornalisti ‘sotto attacco’, la categoria difende la libertà di stampa e di espressione, diritto inviolabile previsto dalla Costituzione. Una posizione sostenuta, pur nell’apertura a proposte di riforma dell’Ordine e di modalità di accesso alla professione imposte da un mondo che è cambiato, com’è cambiata la professione del giornalista, nel convegno ‘Molise: l’informazione a servizio del futuro’, promosso dall’Odg Molise e dall’Assostampa. E organizzato nell’aula magna dell’Istituto ‘Pilla’ di Campobasso.

Confronto moderato da Sabrina Varriano, alla presenza dei deputati del M5s e di LeU Antonio Federico e Giuseppina Occhionero, del governatore del Molise Donato Toma, del sottosegretario alla presidenza della Giunta Quintino Pallante e della consigliera della Lega Mena Calenda, oltre che del direttore de ‘Il Bene Comune’ Antonio Ruggieri.

salaUn interessante dibattito, in cui è stata analizzata la situazione della stampa molisana. Con la situazione di precarietà che vivono gran parte dei giornalisti del Molise: 709 iscritti all’Ordine, di cui 77 professionisti. E con le difficoltà che vivono le testate giornalistiche, che devono fare i conti con l’annuncio dell’abolizione dei contributi per l’editoria paventati dal Governo gialloverde. Attesi i riferimenti agli attacchi dei leader del M5s Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, che hanno definito i giornalisti “pennivendoli e puttane”.

“Si tratta di attacchi beceri, mai si era arrivati a tanto – ha detto la presidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise Pina Petta – qualche giornalista potrebbe avere qualche ‘peccatuccio’, ma la politica che ha fatto? Da parte nostra – ha aggiunto Petta – siamo consapevoli che è necessario riformulare la Legge 69/63, che ha più di 50 anni, ma avere un Ordine significa avere garanzie del rispetto delle regole e delle norme deontologiche. Per questo non possiamo che essere contrari a chi sostiene la proposta di abolirlo”. Quindi il passaggio del paventato taglio dei contributi sulla legge per l’editoria, su cui Petta si è mostrata preoccupata, “significherebbe tagliare le gambe a buona parte delle testate giornalistiche molisane”.

“Se l’occupazione giornalistica finora ha retto – ha rimarcato il presidente dell’Asm Molise Giuseppe Di Pietro – in una situazione di crisi superiore a quella nazionale, in cui la prima cosa che si elimina è la pubblicità, è solo grazie ai contributi pubblici. Togliare quei contributi significa mettere a rischio tante realtà e anche il diritto dei molisani ad avere un’informazione puntuale e corretta”. Contributi regionali a cui si aggiungono quelli nazionali per le emittenti locali, tagliati sulla base di un emendamento al Decreto Milleproroghe, che l’avvocato Massimo Romano ha definito caratterizzato da vizi di illegittimità costituzionale. Da qui la battaglia giuridica avviata. 

“Personalmente quell’emendamento non lo avrei votato – ha rilevato in proposito il deputato del M5s Antonio Federico – ma sul Milleproroghe è intervenuta la questione di fiducia. Non votare la fiducia avrebbe significato mettere in discussione la tenuta del Governo”. Federico che ha preso le distanze dalle uscite ‘infelici’ dell’ultimo periodo, “la mia storia è altra” e che ha ribadito la volontà di aprirsi al confronto. “La libertà di stampa – ha affermato il parlamentare pentastellato – non la mette in discussione nessuno, perché è un diritto inviolabile garantito dalla Costituzione”.

Importante l’impegno assunto dal governatore Donato Toma. “Da parte nostra – ha detto il presidente della Regione – vorremmo incrementare i fondi proprio in considerazione della riduzione dei finanziamenti statali. Non dico sopperire completamente, perché è difficile, ma puntiamo a un congruo contributo”.

Quindi sulla questione dei contributi nazionali alle televisioni delle piccole regioni, come quelle del Molise. “Già dal mese scorso ho chiesto di mettere l’argomento all’ordine del giorno – ha anticipato Toma – se ne parlerà alla prossima riunione perché insieme alla Regione Lombardia stiamo elaborando una revisione del Regolamento che è stato trasformato in legge”.

C.S.

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