Export e industria, timida ripresa del Molise

Soffre il settore delle Costruzioni e si sta assistendo alla crescita del terziario: la Banca d’Italia ha illustrato il Rapporto sull’Economia relativo ai primi mesi del 2018


Deborah Di Vincenzo

ISERNIA. Il settore delle Costruzioni continua a soffrire, in compenso si assiste a un recupero seppur tenue dell’industria e alla crescita del terziario. E’ uno degli aspetti emersi dal Rapporto dell’economia regionale illustrato questa mattina in Prefettura a Isernia.  A tracciare il quadro relativo ai primi mesi del 2018 è stata la direttrice della filiale della Banca d’Italia Dealma Fronzi.

pubblico prefettura“Assistiamo a un miglioramento dell’attività economica, dopo l’indebolimento dello scorso anno – ha spiegato -. Questo è coerente con l’andamento delle regioni meridionali del Paese, mentre in generale, in Italia, la crescita prosegue ma in maniera rallentata. Positivo l’andamento dell’attività industriale, soprattutto per le imprese più grandi e quelle che esportano verso i mercati esteri. Aumentano poi, seppur debolmente, gli investimenti e anche le prospettive a breve termine degli imprenditori rimangono favorevoli”.

Il trend per le costruzioni continua però ad essere negativo “anche se – ha detto ancora Fronzi – qualche segnale di recupero si intravede, in quanto il valori dei bandi pubblicati nei primi mesi del 2018 è superiore del 50 per cento al corrispondente periodo del 2017. Un dato, questo, che riguarda prevalentemente la provincia di Campobasso”. 

Segnali positivi provengono dall’export. “Sono cresciute – ha evidenziato infine il vertice di Bankitalia – del 34,3 per cento, prevalentemente grazie all’automotive e alle esportazioni verso la Cina e gli Stati Uniti. Positivo in tal senso anche il contributo della Chimica e dell’alimentare, mentre il settore metallurgico ha continuato a diminuire”.

INDUSTRIA. L’attività industriale è tornata ad aumentare, seppur leggermente: tra le imprese con almeno 20 addetti sono prevalse quelle che hanno rilevato un aumento del fatturato, soprattutto tra le aziende maggiori e rivolte ai mercati esteri. La spesa per investimenti ha continuato a crescere, pur rimanendo su livelli storicamente contenuti. Le esportazioni sono aumentate, sostenute principalmente dalle vendite dell’automotive verso la Cina e gli Stati Uniti, mentre è proseguito il netto ridimensionamento dell’export di prodotti metallurgici. Nel settore delle costruzioni sono ancora diminuite le ore lavorate, a fronte di una crescita del numero di occupati nel terziario. Nel complesso, la capacità reddituale delle imprese è rimasta favorevole ed è tornata a intensificarsi l’accumulazione di risorse liquide.