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Pd Molise verso il congresso: Battista o Coia segretario con l’obiettivo unità

I presidenti delle due Province avrebbero le carte in regola per incassare la convergenza delle diverse anime dem, forse anche di Facciolla, che finora sembrava voler tentare la scalata al partito. Favorito il sindaco di Campobasso, noto per le sue doti di equilibrio. Ma non si escludono altre strade per l’individuazione del nuovo segretario: da quella del rinnovamento, con Bontempo o Buono in pole position, a quella di una competizione tra big, sicuramente divisiva


CAMPOBASSO/ISERNIA. Il PD Molise si prepara al Congresso regionale, cercando di raccogliere i cocci di quello che fu il partito più rappresentativo del centrosinistra, almeno fino alla deflagrazione consumatasi sia a livello locale che nazionale con le elezioni del 4 marzo scorso.

La strada privilegiata per la scelta del nuovo segretario molisano sembra essere quella dell’individuazione di un candidato unitario, senza Primarie, importante per l’opera di ricostruzione interna, a livello politico-organizzativo, che negli ultimi mesi è stata avviata – anche con apprezzabili risultati da parte degli iscritti – da parte del costituito coordinamento regionale, composto da soggetti rappresentativi dell’intero territorio.

Due i percorsi possibili per raggiungere l’obiettivo unità: la ricerca di una figura nuova oppure di un ‘usato garantito’ e, soprattutto, gradito ai più per la sua autorevolezza. Comunque una personalità da scegliere in seno a tale coordinamento, dunque tra coloro che stanno lavorando proprio per la ‘rinascita dem’.

IL RINNOVAMENTO. Ed ecco che per restituire vigore ad un partito ormai ridotto ai minimi termini, potrebbe essere utile l’apporto di un candidato giovane, ma comunque esperto, o in ogni caso non troppo addentro ai vecchi meccanismi politici.
Di qui, cinque i nomi che si fanno strada, con i primi due che sembrano andare per la maggiore in termini di consenso interno. Si parla di Stefano Buono, capogruppo di maggioranza al Comune di Venafro e dichiaratamente disponibile a dare il proprio contributo al partito in caso di necessità; Ovidio Bontempo, già capogruppo al Comune di Isernia e particolarmente attivo nel suddetto coordinamento regionale; il vicesindaco di Campobasso Bibiana Chierchia; il capogruppo Pd a palazzo San Giorgio Giose Trivisonno; il consigliere sempre al Comune di Campobasso Pino Libertucci.

coia e battistaIL ‘GARANTE’. Per i più scettici verso il ‘nuovo corso’, potrebbe aprirsi invece la via della scelta, come anticipato, di una figura di garanzia: nota, autorevole, riconoscibile, sia fuori che dentro il partito. Un nome che potrebbe far ritirare dalla corsa Vittorino Facciolla, che ha detto già nelle settimane precedenti alla recente assemblea regionale di Isernia del Pd, che il partito ha bisogno di un nome forte. E che, se nessuno si fosse fatto avanti, egli stesso si sarebbe reso disponibile. Ma la sua figura rappresenta comunque una scelta divisiva, per molti versi, vista la sua estrazione ‘fratturiana’. Il coordinamento, invece, potrebbe vedere di buon occhio un identikit come quello di Antonio Battista o di Lorenzo Coia.
I presidenti delle due Province molisane, rispettivamente sindaco di Campobasso e sindaco di Filignano, fanno parte a loro volta del coordinamento regionale impegnato nel risanamento del partito – anche da un punto di vista pratico, con il recupero delle quote non versate dagli iscritti e dagli eletti – e nella difficile ricomposizione delle fratture manifestatesi in tutta loro drammaticità prima, durante e naturalmente dopo le elezioni regionali e nazionali. Entrambi avrebbero delle caratteristiche tali da fare sintesi, ma anche qualche ‘neo’.

Favorito tra i due pare essere Antonio Battista: fortemente radicato nel centrosinistra, con doti di equilibrio e con alle spalle ruoli di lungo corso in termini responsabilità nell’organizzazione del partito. Il suo attuale doppio ruolo potrebbe però rappresentare una sorta di ostacolo nella corsa alla segreteria, qualora dovesse incassare la convergenza di tutte, o quasi tutte, le anime dem. Superabile tuttavia con la rinuncia alla ricandidatura allo scranno più alto di Palazzo San Giorgio, da cui deriverebbe l’automatica decadenza anche dal vertice di Palazzo Magno, causa ostativa per la segreteria, stando allo Statuto.
Inoltre, un Battista segretario potrebbe poi tracciare al meglio la strada per l’individuazione del suo ‘successore’ quale nuovo candidato sindaco di Campobasso, con il centrosinistra chiamato a fare di tutto per mantenere il baluardo di Palazzo San Giorgio. Candidato sul quale la decisione definitiva dovrà poi essere assolutamente collegiale, se non suffragata dalla Primarie.

Il menzionato ‘neo’ del primo cittadino del capoluogo di regione potrebbe essere rappresentato dalla sua vicinanza storica a Roberto Ruta, ma nel tempo egli ha avito modo di dimostrare anche la capacità di assumere posizioni di equidistanza tra le parti più ‘litigiose’ del partito.
Per quanto riguarda Coia, invece, a giocare a suo sfavore potrebbe essere il suo ‘schiacciamento’, almeno in prima battuta, sulle posizioni del duo Fanelli-Frattura, che ha dominato proprio nella fase più distruttiva dell’universo dem.

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