Trasferimento 90 migranti a Isernia, Calenda: “Uno schiaffo all’accoglienza”

La consigliera leghista preoccupata per lo stop al processo di integrazione già avviato nei centri della provincia dai richiedenti asilo e per l’esito dello spostamento sul capoluogo pentro, a suo avviso già saturo. L’esponente del Carroccio si farà portavoce della problematica in Regione


ISERNIA. La consigliera regionale leghista Filomena Calenda commenta la notizia dell’arrivo a Isernia, il prossimo 10 dicembre, di circa 90 immigrati provenienti dai centri limitrofi (San Pietro Avellana, Rocchetta al Volturno e Macchiagodena), etichettando la questione come “uno schiaffo all’accoglienza”, rischioso per il processo di integrazione già in atto.

“Richiedenti asilo trattati come pacchi postali, – afferma l’esponente pentra del Carroccio – cittadini che rischiano di perdere il posto di lavoro e una città, Isernia, in cui si rischia di creare dei veri e propri quartieri ghetto, in barba ad ogni più elementare e logica politica integrativa. Il provvedimento è figlio dell’attuazione di precedenti graduatorie riguardo all’assegnazione dei migranti e rispetto alle quali delle strutture isernine si sarebbero posizionate ai primi posti”.

La Calenda spiega di aver incontrato gli operatori delle strutture d’accoglienza da cui i migranti saranno trasferiti, raccogliendone istanze e preoccupazioni, per l’esito di un percorso di integrazione avviato e oggi a rischio. Non solo, la stessa paventa ripercussione sull’economia degli attuali comuni ospitanti.

“Lo spostamento dei migranti – ancora la consigliera regionale – causerebbe l’arresto del processo di integrazione che questi 90 migranti hanno già intrapreso. Nelle tre strutture in cui alloggiano si danno da fare, non hanno mai creati problemi e soprattutto sono riusciti a entrare nel contesto sociale in vivono. Spesso vengono coinvolti dalla popolazione locale e da qualche mese hanno persino creato una cooperativa che si occupa di raccolta delle olive. Il trasferimento a Isernia per loro rappresenterebbe una sconfitta, un passo indietro rispetto a quanto fatto sino ad ora. Sono gli stessi migranti che chiedono di non essere trasferiti e la loro volontà è già nota alle autorità competenti in materia. Capisco che ci sia una graduatoria da rispettare ma questa non dovrebbe riguardare richiedenti asilo già presenti sul nostro territorio.

Altro aspetto da non sottovalutare – prosegue Filomena Calenda – è il danno economico che il provvedimento provocherebbe ai comuni di Macchiagodena, Rocchetta al Volturno e San Pietro Avellana. Grazie alle tre strutture, infatti, hanno trovato un’occupazione diversi cittadini del posto. A seguito di questo trasferimento questi ultimi rimarrebbero senza lavoro. Infine, non bisogna dimenticare che l’arrivo di altri 90 migranti a Isernia andrebbe a peggiorare una situazione ormai satura. Non è di certo questo il metodo giusto di attuare politiche integrative che tengano conto delle esigenze degli immigrati ma anche dei residenti. Quale futuro siamo in grado di offrire ai richiedenti asilo? Temo che il provvedimento non faccia altro che creare nuova manovalanza per il mercato dello spaccio di droga, dello sfruttamento di essere umani e della prostituzione. Isernia ha bisogno di risollevarsi, l’integrazione è possibile solo se diciamo basta a un’accoglienza indiscriminata. Bisogna tener conto della dignità umana di coloro che ospitiamo e delle esigenze di coloro che vivono in questa terra”.

Dal canto suo la consigliera della Lega dichiara, in conclusione, di volersi fare portavoce della problematica anche presso la Regione Molise: “In un’Italia in cui, grazie al Decreto Sicurezza promosso dal Ministro Salvini, si sta voltando pagina, appare quanto mai anacronistico adottare una decisione che prevede il trasferimento forzato di novanta migranti, ormai già integratisi nella realtà in cui vivono”.

 

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