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Aida Romagnuolo: “Quote rosa? Solo dalla prossima legislatura per il gioco delle tre carte e i veti incrociati”

Il consigliere regionale della Lega puntualizza: non ho rifiutato l’assessorato, l’ho ceduto a Mazzuto su invito di Salvini sebbene l’attuale assessore avesse rifiutato di candidarsi alle Regionali


CAMPOBASSO. Non ha rifiutato l’assessorato, lo ha ‘gentilmente ceduto’ al suo coordinatore regionale, Luigi Mazzuto.

Aida Romagnuolo, a seguito dell’articolo nel quale si ipotizzava un suo interesse per la quota rosa in Giunta, precisa i dettagli di quei giorni dopo le elezioni regionali. “Ricevetti personalmente una telefonata dal ministro Salvini che, oltre a complimentarsi per il mio eccezionale e straordinario risultato elettorale ottenuto come prima eletta e a congratularsi per l’impegno che avevo profuso per far crescere la Lega nel Molise come candidata alle elezioni Politiche, per la mia costante presenza sul territorio ma anche, per essermi impegnata per la composizione della lista, mi chiese – con la gentilezza che lo contraddistingue – di favorire la presenza di Mazzuto in Giunta, nonostante lo stesso avesse rifiutato di candidarsi alle elezioni regionali dichiarando che aveva fatto il suo tempo e che, nel partito, voleva fare solo l’allenatore”.

Quindi, non ci fu alcun rifiuto ma solo l’invito a farsi da parte per consentire a Mazzuto di diventare assessore.

Relativamente alle quote rosa in Giunta regionale, la Romagnuolo si dice sostanzialmente d’accordo anche se “la presenza di una donna (come sempre discriminata) sarà obbligatoria per il gioco delle tre carte e dei veti incrociati da dilettantismo politico, solo dalla prossima legislatura. Ovviamente, ringrazio la collega Fanelli per aver sollevato la questione e insistito per far approvare la legge. Questo però, non impedisce che domani stesso (e non a fine maggio dopo le elezioni comunali di Campobasso e Termoli), il presidente Toma possa sostituire dalla Giunta un assessore che può essere di Forza Italia o della Lega oppure, addirittura, due assessori contemporaneamente. Questa scelta, lo sottolineo, è una prerogativa esclusiva del Presidente della Regione” continua ancora, lasciando intendere, quindi, che la verifica dell’operato dei componenti dell’Esecutivo regionale, da sempre ‘pallino’ del Governatore Toma, potrebbe essere legata anche al risultato elettorale delle prossime Amministrative. Una sorta di ‘tagliando post voto’ , utile anche a verificare quanto ‘pesano’ in termini di consenso i partiti di centrodestra che hanno un proprio rappresentante in Giunta.

Resta sempre una terza via, però: il ricorso al Tar presentato 60 giorni dopo la composizione della Giunta. E, nel corso della conferenza stampa per illustrarne le motivazioni, Micaela Fanelli citò come esempio di mancato rispetto della volontà popolare proprio l’imposizione di Mazzuto.

Ma la Romagnuolo pare non essere interessata: “Non sono a caccia di poltrone, mi batto solo per il Molise e i molisani, per non tradire le loro attese. Più lavoro e meno chiacchiere”.

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