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Vitalizi, assalto 5 Stelle: spendiamo 4 milioni, con la nostra legge ne risparmieremo 3 all’anno

Presentata la proposta di legge che ridetermina l’assegno su base contributiva. Ad oggi sono una novantina gli ex consiglieri regionali che incassano la ‘pensione’ che varia a seconda della permanenza in Consiglio


CAMPOBASSO. Sette nuovi assegni vitalizi richiesti e ottenuti, in forza della legge attualmente in vigore, solo negli ultimi mesi. Ma la platea dei destinatari è molto ampia (più o meno, ad oggi, 90 ex consiglieri), costa attualmente 4 milioni e 200mila euro l’anno, comprendendo anche le somme di reversibilità, ed è destinata ad aumentare non appena un ex consigliere maturerà la decisione di farne richiesta. Basta aver compiuto i 55 anni di età. E si tratta di fondi propri della Regione.

Nell’anno in corso l’hanno chiesto ed ottenuto (avendone i requisiti) Domenico Porfido, Mauro Natalini, Pierpaolo Nagni, Italo Di Sabato, Riccardo Tamburro, Gianni D’Uva e Angela Fusco Perrella, l’unica – di questa tornata – che ha diritto al 100% della somma visto che ha maturato l’età della pensione mentre i restanti hanno ‘solo’ raggiunto la soglia minima consentita dalla legge per farne richiesta.

L’importo degli assegni varia e dipende dal ‘tempo’ trascorso in Consiglio regionale. Certo è che le somme più alte, oltre 5000 euro al mese, sono percepite da Michele Iorio, Rosario De Matteis, Luigi Di Bartolomeo, Antonio Di Rocco, Franco Mancini, Paolo Nuvoli, Mario Totaro, Enrico Santoro, Luigi Biscardi, Nicolino Colalillo e Norberto Lombardi.  A scendere tutti gli altri, per importi che vanno da un minimo di 2.150,94 euro ad un massimo di 4.041 euro.

Il Movimento 5 stelle entra in gioco con una proposta di legge che si sostanzia in una rideterminazione del vitalizio su base contributiva, poiché l’assegno non può essere tagliato sic et simpliciter ma può essere rimodulato consentendo importi di gran lunga inferiori sia per i diretti interessati che per le vedove degli ex consiglieri che, ad oggi, sono destinatarie del 50% dell’importo del vitalizio che sarebbe stato erogato al congiunto.

Il tema è da sempre nelle corde dei pentastellati e oggi i portavoce in Consiglio regionale mettono un primo punto fermo. Partendo da quanto accaduto in Parlamento, dalla spinta che arriva dal ‘governo del cambiamento’ e dall’imposizione che deriverà dall’attuale disegno di legge che ‘ordinerà’ alle Regioni di adeguarsi, pena il mancato trasferimento dell’80% delle risorse (escluse quelle per i servizi essenziali, cioè sanità, trasporti e sociale), è stata presentata all’Ufficio di Presidenza (per avviarne l’iter legislativo) e alla stampa la proposta di legge che di fatto ‘taglia’ quello che Andrea Greco definisce “un privilegio medievale, inaccettabile” auspicando che il tema (e quindi la pdl) trovi il sostegno di tutti i molisani oltre che dei colleghi in Consiglio.

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