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L’ombra della campagna elettorale sui Misteri. Tutte le spese della Regione: pagata pure la ‘dunzella’

Fanno riflettere le parole del sindaco Battista, oggi davanti ad associazioni, figuranti, portatori e organizzatori della sfilata del 2 dicembre: “Non mi permetto di fare delle tradizioni di Campobasso un trampolino di lancio per le prossime elezioni”. Previsti vari eventi nei prossimi mesi, sostenuti con 80mila euro dall’Assessorato alla Cultura. Tra i costi spicca il compenso per il volto femminile simbolo della manifestazione, scelta a sua volta dalla Regione


CAMPOBASSO. Sala consiliare gremita, fino all’orlo. Associazioni, portatori e figuranti, adulti e bambini, ricevono i meritati elogi dal sindaco, Antonio Battista, che ha voluto incontrarli e guardarli negli occhi per ringraziarli. Il successo dell’edizione invernale dei Misteri è tutto nei loro sentimenti e in quelle braccia, nella fatica e nella dedizione, nell’attaccamento della città alla sua tradizione più sentita.

Tutti, ci sono tutti. Angeli, santi, diavoli e madonne. Tranne la ‘dunzella’. Che dovrebbe essere stata anche pagata, dalla Regione, per la presenza agli eventi e alla sfilata.

Come è noto, i Misteri del 2 dicembre sono costati all’Amministrazione di Campobasso circa 20mila euro: ‘fare uscire’ gli Ingegni dal Museo, preparare l’abbigliamento più pesante per tutti, ripulire gli abiti di scena e poi il contributo ai portatori, che hanno affrontato un percorso più breve ma ugualmente impegnativo. Naturalmente nessun figurante viene pagato. Esserci è l’unica retribuzione ammessa.

grazie 2

Suona invece stonata la ‘lista’ delle spese che la Regione, per il tramite dell’assessorato alla Cultura e passando per la Fondazione ‘Molise Cultura’ ha impegnato per le celebrazioni collegate ai 300 anni del Di Zinno: 80mila euro la cifra stanziata, somma finanziata al 100% perché rientrante nelle azioni “Eventi cult e promozione’ (per essere precisi azione 2 della Delibera di Giunta regionale 363/2018 ‘Turismo è Cultura’).

Sia chiaro: questi fondi cospicui non sono transitati per il Comune capoluogo. Li gestisce la Regione che ha ideato un progetto esecutivo nel quale rientrano molte altre manifestazioni che ha inteso finanziare per intero (come ‘Molise la grande bellezza’ con Vittorio Sgarbi; ‘Parlare italiano-Vivere Molisano’, corsi di lingua e cultura locale per i molisani nel mondo; La Divina Commedia; La Traviata; Kiss me deadly).

Da notare che la ‘Ndocciata di Agnone non rientra negli eventi “cult” ed è stata appunto supportata con la metà della cifra necessaria per le sfilate di domani (per la quale sono attesi migliaia di visitatori come sempre) e del 24 dicembre. Ma questa è un’altra storia.

I MISTERI E I 300 ANNI DEL DI ZINNO. Eventi cult, si diceva. Scoprire che la ‘dunzella’ sarebbe stata pagata 5.000 euro (iva inclusa, però) susciterà reazioni e forse sdegno da parte di qualcuno. Certo, il progetto potrebbe contenere solo l’indicazione generica delle somme da appostare (magari in previsione di una ‘dunzella’ scelta all’estero, che avrebbe quindi dovuto affrontare un viaggio oneroso). Ma per un campobassano – che ha dovuto subire la decisione di altri circa la scelta del personaggio simbolo dell’intera sfilata – l’idea che a quel ruolo ‘sacro’ corrisponda anche un assegno è di per sé un sacrilegio. Tutti ormai sanno come sono andate le cose, per individuare la ‘dunzella’. Da segnalare che il cachet di Vittorio Sgarbi (figura centrale di un altro degli eventi ‘cuit’) è di 4mila e 500 euro. Iva inclusa.

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