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Violenza sulle donne, modificata la legge regionale del 2013: scintille tra Paola Matteo e Patrizia Manzo

Stalking, reati di natura sessuale, case rifugio e ‘Codice Rosa’ le parti normative che sono state rivisitate alla luce delle novità introdotte dalla legislazione nazionale ed europea. Il portavoce del Movimento 5 Stelle spiega perché non ha votato il testo in Commissione. Il Molise all’avanguardia nella tutela delle vittime grazie all’emendamento presentato da Filomena Calenda (Lega) sulle vittime da sfregi e danneggiamenti permanenti al viso


CAMPOBASSO. Prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Nel 2013 la Regione Molise fu una delle prime assemblee a legiferare sull’argomento con un testo frutto di un confronto che coinvolse tutte le anime del Consiglio regionale. Ieri è arrivata in aula, dove è passata all’unanimità, la proposta di modifica ed integrazione di quel testo normativo.

Il testo giunto all’esame del consiglio è frutto della sintesi fatta in IV Commissione delle due proposte di legge sullo stesso tema presentate rispettivamente dai Consiglieri Matteo, Calenda, Romagnuolo A., Scarabeo, Micone, Di Lucente, D’Egidio, Nico Romagnuolo, Cefaratti, Tedeschi, Scuncio e Pallante, e dalla Giunta regionale.

Ha illustrato la proposta il relatore del provvedimento, Paola Matteo (nella foto, ndr) che, in lungo excursus sulla necessità di procedere alle modifiche alla luce dei cambiamenti intervenuti dal 2013 ad oggi nella legislazione italiana ed europea, ha avuto parole di fuoco all’indirizzo della collega Patrizia Manzo che, in sede di Commissione, non ha votato la proposta di legge.

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STALKING E REATI A SFONDO SESSUALE, CASE RIFUGIO E CODICE ROSA. Paola Matteo, nel suo intervento, ha evidenziato come la legge regionale 15 del 2013 sulla violenza di genere non contenga alcun riferimento al reato di stalking e ai reati a sfondo sessuale.

La proposta di legge tiene conto della ratifica dello Stato italiano della Convenzione di Istanbul che rappresenta il primo strumento internazionale vincolante che istituisce un sistema di tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza, includendo l’assistenza, la prevenzione, la repressione ma anche la protezione delle vittime.

Il 27 novembre 2014 (quindi successivamente all’approvazione del testo normativo della Regione Molise) è stata firmata l’intesa tra Governo e Regioni; pertanto, diventa necessario modificare la normativa regionale per quanto riguarda i Centri Antiviolenza e le Case di Rifugio, conformandola a quanto disciplinato dalliIntesa, sia in relazione agli Enti deputati alla loro gestione che ai loro requisiti strutturali ed organizzativi.

A riguardo la Matteo ha precisato che in Molise si è optato per una gestione pubblica della materia, affidando agli Ambiti territoriali sociali la realizzazione dei tre centri antiviolenza, a Campobasso -ove ha sede anche la casa rifugio ad indirizzo segreto- a Termoli e a Isernia. Con le modifiche applicate alla legge 15, le residenze che assicurano ospitalità alle donne costrette ad allontanarsi dalla propria casa e denominate precedentemente “Dimore dei diritti”, vengono ora definite “Case rifugio di primo e di secondo livello”. Le Case rifugio sono strutture dedicate, ad indirizzo segreto, che forniscono alloggio sicuro alle donne che subiscono violenza e stalking e ai loro figli. Viene quindi previsto il servizio gratuito per le donne residenti in Molise e per i loro figli. La Regione supporterà l’azione genitoriale attraverso l’accoglienza e la presa in carico dei figli minori di età con interventi a carattere educativo, ricreativo e ludico.

In considerazione poi dell’emanazione nel 2017 delle linee guida nazionali per le aziende sanitarie sui cosiddetti “Codici Rosa” , è stata modificata anche nel punto la normativa regionale del 2013 per consentire all’Asrem di organizzare un sistema di accoglienza con spazi protetti, in cui la donna possa essere visitata e sottoposta ad ogni accertamento clinico. Spazi che fungano anche da ascolto e da prima accoglienza dove poter repertare il materiale utile per una eventuale denuncia, nel pieno rispetto della privacy.

Tra le modifiche approvate ieri anche la previsione che la Regione adotti, al fine di garantire l’efficacia, l’omogeneità sul territorio e l’attuazione integrata degli interventi, il Piano regionale triennale di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne.

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