Isernia, baruffa nella Lega sui dializzati. Calenda trova la soluzione, ma Romagnuolo la sconfessa

Sarà la Croce Rossa, in via provvisoria, ad assicurare il servizio di trasporto dei malati nella provincia pentra fino a soluzione definitiva. Ma la capogruppo in Consiglio regionale accusa la collega di partito: “Nessuno tocchi il commissario”, chiamato in causa ingiustamente. Nel Carroccio è aria da resa dei conti, con l’elettorato disorientato e confuso


di Pasquale Bartolomeo

CAMPOBASSO-ISERNIA. Ognuno per sé, Dio per tutti. L’antico adagio rispecchia a perfezione l’aria che si respira all’interno della Lega in Molise, dove tra le due consigliere regionali Mena Calenda e Aida Romagnuolo ormai dire che non corre buon sangue è usare un eufemismo.

Sarà perché resta in ballo una quota rosa che il governatore Toma potrebbe dover integrare nella sua Giunta tutta al maschile – con la Lega unico partito a vantare un assessore esterno, Luigi Mazzuto, che potrebbe essere ‘sacrificato’ proprio in favore di una delle due esponenti del Carroccio, Salvini permettendo – sarà perché hanno realmente punti di vista diversi e, con Mazzuto impegnato a fare l’assessore sulle delicate vertenze del lavoro, manca un coordinamento sul territorio capace di dettare quotidianamente la linea, tenendo a bada le intemperanze e ricucendo le divisioni, ma ormai nel partito del vicepremier, in Molise, il modus operandi è noto. Calenda fa una cosa, Romagnuolo ne dice un’altra e Mazzuto tace, mentre la gente si interroga.

L’ultima vicenda che vede le due dame della Lega su fronti decisamente opposti è la questione del trasporto dei dializzati in provincia d’Isernia. Calenda, lo scorso 27 dicembre, con un comunicato stampa aveva puntato il dito contro il neo commissario ad acta Angelo Giustini, sostenendo che il suo primo passo – falso – sarebbe stato quello di sospendere il servizio di trasporto per 27 pazienti i presso i reparto di emodialisi della provincia di Isernia, a causa della interruzione dei rimborsi in favore della cooperativa incaricata del servizio. Una decisione giudicata “inspiegabile”, visto che la consigliera regionale isernina in persona si era attivata, in precedenza, per ottenere due proroghe al trasporto dei malati, nonostante il contratto con la cooperativa fosse scaduto già dal 30 ottobre.

A stretto giro di posta era arrivata la replica dell’Asrem, che aveva escluso responsabilità del commissario e chiarito di aver puntualmente applicato la legge regionale vigente, che prevede, in favore degli utenti regionali sottoposti a trattamento dialitico, esclusivamente il rimborso per un quinto delle spese di viaggio sostenute per effettuare la dialisi.