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Facciolla si candida alla guida del Pd: “Il partito deve essere unito, chi perde riconosca il segretario”

L’ex assessore e capogruppo alla Regione annuncia ufficialmente che sarà in corsa per conquistare la guida dem. Le frecciate ai competitor Michele Durante e Stefano Buono e all’avversario interno, “che segava con una lima le sedie senza far rumore” e i temi della sua ‘campagna elettorale’, a pochi minuti dalla presentazione della candidatura


CAMPOBASSO. Vittorino Facciolla sarà candidato alla segreteria del Partito Democratico. Una scelta di continuità con l’ex segretario Micaela Fanelli, non a caso al suo fianco questa mattina nella conferenza stampa istituzionale di presentazione dell’attività svolta dal gruppo del Pd alla Regione. “Tra poco depositeremo la candidatura – l’annuncio – nella convinzione di rappresentare un modello di partito nuovo, diverso, che abbia un afflato maggiore con i cittadini, con le amministrazioni, con i territori”.

Facciolla che entra in campo e che non risparmia le frecciate ai competitor, Stefano Buono e ancor prima Michele Durante. “C’è un partito plurale – ha detto riferendosi a Durante – che consente la candidatura di un candidato che otto mesi fa era mio competitor alle Politiche e che non ha utilizzato parole dolci nei confronti di un partito che oggi pensa di poter guidare. Un po’ di orticaria me la fa venire, ma siamo in democrazia, se i cittadini molisani e gli elettori del Pd lo dovessero scegliere sarà il mio segretario“.

“Resta la valutazione sull’assurdità della politica che va così velocemente da consentire che un soggetto che si è candidato otto mesi fa sul maggioritario – ha rincarato la dose –  possa fare il segretario di un altro partito concorrente nelle elezioni maggioritarie. Qualche anno fa sarebbe stato impensabile e irrealizzabile oggi diventa quasi naturale anche presentarlo, qui un minimo di resistenza l’avrei fatta quantomeno resistenza psicologica. Ma ripeto, dovesse vincere Durante sarà mio segretario, da capogruppo del Pd ci lavorerò tranquillamente bene, eviterò di commettere l’errore di non voler riconoscere la vittoria altrui. Stessa cosa farò anche con Buono: li chiamerò e certamente cercheremo di fare il meglio per il nostro territorio”.

Quindi su Stefano Buono. “Buono mi sta simpatico soprattutto per una questione di vasi comunicanti, perché è amico di Frattura e poi perché con lui e con Micaela abbiamo contribuito a scegliere il miglior presidente del Parco olivicolo di Venafro. Però una cosa mi sento di dirgli, se in un comune di 10mila abitanti come Venafro alle Regionali abbiamo preso 150 voti come nella sezione 2 di San Martino in Pensilis, mi viene da pensare. Il partito non è un autobus o un ascensore che ti fa salire e ti fa scendere schiacciando un bottone a tuo piacimento. Ci si sta dentro e quando si prendono 150 voti a Venafro alle Regionali significa che ci stai poco nel partito”.

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