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Il ‘pacco della Befana’ di Toma agli assessori: “Ora pausa di riflessione, sulle deleghe si vedrà”

Lo ha detto il governatore del Molise, subito dopo aver azzerato gli incarichi assessorili. E ribadito che la linea politica della Giunta la decide il presidente. Il messaggio alla ‘spina nel fianco’ Aida Romagnuolo: “Voglio sapere da Salvini se è della Lega”. E l’annuncio sull’intenzione di voler esportare il ‘modello Molise’, quello del centrodestra unito, alle elezioni della prossima primavera


CAMPOBASSO. Il colpo di scena è arrivato a poche ore dell’Epifania. Un bel ‘pacco della Befana’ per gli assessori regionali, quello che il governatore Donato Toma ha confezionato oggi, sabato 5 gennaio, azzerando le deleghe ai cinque componenti dell’esecutivo. Il cui operato, soltanto 5 giorni fa, nella conferenza stampa di fine anno, aveva giudicato sufficiente. Tanto da esprimere quel verdetto così scolastico: tutti promossi.

Ma la politica è ‘liquida’, si sa. Il luogo dove nulla è immutabile. La dimostrazione si è avuta oggi. Con l’azzeramento delle deleghe che precede il rimpasto. “Un tagliando”, così lo ha definito il governatore, in studio a Teleregione, intervistato da Cristina Niro. “Adesso ci prendiamo una pausa di riflessione e ci rivediamo alla Giunta della prossima settimana”, ha aggiunto il presidente. Lasciando intendere che qualcosa, nell’attribuzione delle competenze, sarà rivisto. Perché, come ha precisato, è il presidente che decide la linea politica della Giunta. Ergo, non sono ammesse alzate di testa. Il messaggio sottotraccia è questo.

“In meno di otto mesi abbiamo fatto quello che non è stato fatto negli anni precedenti”, ha detto oggi il presidente, ribadendo il messaggio già lanciato nell’incontro con i giornalisti del 31 dicembre. Un lungo elenco di cose fatte, di progetti avviati e da avviare, grazie anche alla “Ferrari per troppo tempo lasciata in garage” e ora libera di circolare, come si conviene a un’auto da corsa, “perché è arrivato un presidente in grado di guidarla, per fare sprint e vincere”. Dimenticatevi le utilitarie: il nuovo slogan a Palazzo Vitale è che “ben fatto è meglio di ben detto”.

E se gli assessori restano sotto esame, almeno fino all’attribuzione delle deleghe, Toma si è detto certo che in Giunta siedono tutti “uomini e non ominicchi”, che c’è grande rispetto per una maggioranza, sia pur variegata. Discutere, si può discutere quanto si vuole. Tanto alla fine decide lui. Il senso del suo atto di forza è questo.

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