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Nuove deleghe, minoranze al veleno: Toma ostaggio dei partiti, la sua Ferrari non ha nemmeno la benzina

Definite come scelte ‘senza coraggio’ le assegnazioni comunicate in aula dal governatore che per Pd e Movimento 5 Stelle ha pagato solo il conto alle forze di maggioranza. Facciolla e Greco ‘picchiano’ duro, il presidente prova a difendere se stesso, il suo operato e la Giunta


CAMPOBASSO. Viste le richieste di chiarimenti, avanzate dalle minoranze rispetto all’azzeramento – o meglio alla revoca – delle deleghe agli assessori, subito dopo la comunicazione degli aggiustamenti messi a punto da Toma, in Consiglio comincia il dibattito.

Partenza con il botto: Andrea Greco (Movimento 5 Stelle) prende la parola e parte da lontano. Più precisamente dalla famigerata ‘vita grama’ del governatore che ritiene siano pochi i 13mila e 500 euro mensili (senza spese) che guadagna a fronte dell’impegno e considerato quello a cui ha rinunciato. L’andazzo che avrebbe preso quell’intervento è fin troppo chiaro e così Toma esce dall’aula mentre dal pubblico parte un applauso spontaneo. Lavori sospesi e dopo una mezz’ora si riparte, con il governatore assente (per volontà, non per impegni diversi) dall’aula mentre Andrea Greco riprende il filo del discorso.

andrea greco

“Il presidente Toma non torna a fare il lavoro precedente all’elezione perché non può più farlo – attacca immediatamente – perché politicamente non è un uomo libero, stretto com’è da chi gli ha fatto vincere le elezioni e oggi chiede lo strapuntino per l’amico di turno. Un peso che ricade sul Molise e sui molisani. Toma non c’è più: fino a qualche mese fa diceva continuamente ‘la coalizione sono io’, adesso la frase giusta sarebbe ‘nella mia coalizione ci sono tutti, tranne che io’. Il fallimento di questo Esecutivo è evidente” rimarca ancora, sottolineando come non ci sia alcun atto relativo ai temi sensibili della regione (occupazione su tutti). “Ha cambiato tutto per non cambiare nulla, il Molise e i molisani hanno perso tempo: Toma è ostaggio di se stesso e dei problemi che si porterà avanti per i prossimi cinque anni”, sempre che non si torni prima al voto, però.

Greco parla ad una sedia desolatamente vuota visto che il governatore resta fuori dall’aula durante l’intervento del portavoce del Movimento 5 Stelle.

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