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Asilo dell’orrore, parla il sindaco Ricci: “Venafro profondamente scossa, i genitori chiedono protezione e conforto”

Il racconto della giornata più difficile della comunità che amministra e l’appello all’unità e alla comprensione di eventuali momenti di agitazione e nervosismo. La soluzione, per il primo cittadino, non può essere solo ‘il grande fratello’ ma una revisione dell’intero sistema


VENAFRO. Una città che sta vivendo questa giornata con profondo turbamento come capita sempre quando ad essere colpiti sono i più deboli, in questo caso bimbetti di pochi anni che dovrebbero solo giocare e vivere con gioia la loro tenera età.

E’ il sindaco Alfredo Ricci a dare voce alla sua comunità e alla preoccupazione di tanti genitori che da questa mattina lo cercano, gli telefonano. Anche per sentire la vicinanza dell’amministrazione.

Oggettivamente siamo tutti molto scossi – dice il primo cittadino – come del resto era immaginabile. Nella passata amministrazione, come oggi del resto, mi occupavo di scuola e avevo l’abitudine di visitare periodicamente le classi. Ho ben presente l’immagine di quella aula e pensare che sia accaduto tutto quello che abbiamo visto, lascia parecchio sconcerto e amaro in bocca. Non posso che esprimere fiducia e ringraziamento alle forze dell’ordine e agli inquirenti per la professionalità, la solerzia e l’attenzione che hanno profuso in questa delicata inchiesta. Mi fermo a questo perché c’è una inchiesta in corso”.

Come ha vissuto questa giornata, sindaco?

Ho avuto contatti con il dirigente scolastico ma soprattutto con i genitori degli alunni che in tantissimi mi hanno cercato per commenti, informazioni, anche per richieste di attenzione. In questo momento ognuno di noi, e soprattutto i genitori, si sente particolarmente esposto, vulnerabile rispetto a questa vicenda che, ripeto, ha scosso tutta la nostra comunità. I genitori chiedono attenzione, cercano protezione e conforto dalle istituzioni al di là di quelle che sono le competenze.

E’ per me un momento di ascolto della mia città: comprendo assolutamente l’emozione e la preoccupazione ma credo che occorra restare uniti in questo momento.

Ed è importante ribadire che la comunità scolastica di Venafro è sana. E mi riferisco a tutti quelli che la compongono: dirigenti, insegnanti, personale scolastico e amministrativo, genitori e anche gli amministratori che ritengo siano parte integrante della scuola perché siamo tutti impegnati sul fronte della qualità dell’offerta formativa. Dobbiamo superare l’incredulità e la rabbia che in ognuno di noi serpeggia per avere più forza e superare le difficoltà del momento”.

Episodi di maltrattamento sempre più frequenti, sindaco. Solo qualche giorno fa un caso molto simile a Cassino, vittime sempre i bambini. Quali misure di prevenzione si sentirebbe di ipotizzare, alla luce di vicende che accadono di continuo e che colpiscono, ovviamente, i soggetti più fragili come i bambini e gli anziani? Un sistema di videosorveglianza può bastare?

Non credo sia l’unica soluzione, forse il ‘grande fratello’ potrebbe non risolvere tutti i mali. Ritengo che singolarmente ogni risposta potrebbe essere inadeguata. Forse occorrerebbe agire su più fronti. Intanto revisionando le modalità di reclutamento del personale, poi prevedendo un sistema di verifiche e di monitoraggio degli insegnanti e, soprattutto, evitando classi troppo numerose anche se questa dove si sono verificati questi episodi terribili non lo era. Tutto è utile, ma ogni eventuale soluzione presa singolarmente potrebbe rivelarsi insufficiente. L’importante è la prevenzione: episodi come questi dovrebbero indurre a ripensare alle modalità utili per evitare che accadano queste vicende.

I video li abbiamo visti tutti ma, sebbene sia difficile in questo momento, dobbiamo avere la capacità di affidarci all’altro, stare attenti a non puntare l’indice contro a prescindere, a non dividerci. Ci sono momenti in cui è necessario restare molto uniti, senza fare lo scaricabarile e comprendendo anche, se ci saranno, i momenti di agitazione e di nervosismo da parte dei genitori che in questo momento sono di certo i più vulnerabili”.

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