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Sanità d’eccellenza sul territorio: a Cercemaggiore il Poliambulatorio della Fondazione ‘Giovanni Paolo II’

Firmata la convenzione che avvia la collaborazione istituzionale con la realizzazione di un poliambulatorio che sarà ospitato nei locali di un’ala del Convento. Il dg Zappia: non andiamo a fare cassa, portiamo la salute a tariffe sociali con iniziative di prevenzione e di supporto a chi non può permettersela


CERCEMAGGIORE. L’eccellenza sanitaria sul territorio, a servizio di una comunità ampia che comprende l’area del Fortore, della valle del Tammaro e di una vasta zona del Beneventano.

Firmata la convenzione che apre ufficialmente alla collaborazione istituzionale tra l’Amministrazione guidata da Vincenza Testa e la Fondazione ‘Giovanni Paolo II’. Nei locali del convento di Santa Maria della Libera, in uno scenario che racchiude la storia della comunità, sono già partiti i lavori per la messa a punto degli spazi che ospiteranno – dalla prossima primavera – un nuovo centro medico al servizio del territorio.

“Abbiamo scelto l’eccellenza – spiega il sindaco Vincenza Testa presente questa mattina alla conferenza stampa tenuta assieme al dg della Fondazione, Mario Zappia – pensando alla nostra popolazione e a quella dei centri limitrofi”. Paesi che invecchiano progressivamente e che si spopolano, dai quali è difficile raggiungere Campobasso e quindi la sede della Fondazione. E’ la sanità d’eccellenza che arriva dai cittadini.

L’obiettivo principale, quindi, che ha mosso l’amministrazione comunale e l’ha spinta a ‘cercare’ la Fondazione è stato quello di facilitare l’accesso ai servizi sanitari. Una scelta che si è concretizzata in tempi brevi, per la quale il sindaco ha ringraziato il direttore generale Zappia che ha accolto l’idea e che l’ha trasformata in realtà. Una proposta che è nata all’indomani del grande interesse e della partecipazione suscitati dalle Giornate della Salute, organizzate proprio dalla Fondazione a Cercemaggiore.

Il Centro ha già ricevuto le autorizzazioni amministrative e sono in fase di completamento i lavori di adeguamento strutturale. Diverse le prestazioni che saranno erogate: esami di laboratorio; visite ginecologiche; visite chirurgiche; visite cardiologiche; medicina del dolore e fisioterapia. Verranno organizzati anche eventi formativi, progetti di ricerca a soprattutto attività sociali al servizio delle persone più deboli.

“A Cercemaggiore non andremo a fare cassa – spiega subito Zappia – , siamo un’istituzione sanitaria no profit, di ispirazione cristiana, che opera nell’esclusivo interesse della comunità, senza alcuna finalità lucrativa”. Quindi tariffe sociali, iniziative di prevenzione e supporto alle persone che non possono permettersi di spendere troppo per la propria salute.

Il progetto, quindi, rientra nelle iniziative sociali promosse dalla Fondazione sul territorio in coerenza con i proprio valori di riferimento. Il Centro sarà pienamente operativo agli inizi della prossima primavera. Come detto, sono già in corso i lavori di adeguamento della parte del convento – un sito di notevole pregio al cui servizio è in fase di ultimazione anche un impianto sportivo – che ospiterà il centro medico. Saranno abbattute le barriere architettoniche e saranno realizzate le sale dedicate alle prestazioni sanitarie e quelle a corredo come sala d’attesa, accettazione, uffici, locali riservati al personale medico, archivi e depositi.

Nel 2012 la Regione ha concesso un finanziamento di 500mila euro proprio per i lavori straordinari di ristrutturazione del convento che di qui a qualche mese ospiterà la sanità d’eccellenza rappresentata dalla Fondazione ‘Giovanni Paolo II’, entrata nel luglio scorso nella rete assistenziale del Policlinico Gemelli. La direzione generale regionale della Salute ha già concesso le autorizzazioni necessarie per avviare questo progetto che potrebbe essere un’idea da ‘copiare’ anche in altre realtà territoriali del Molise.

Sì, perché la volontà dell’amministrazione comunale ha incontrato la disponibilità della Fondazione ad integrare l’offerta sanitaria pubblica che, e non è una novità, sui territori periferici non è mai completa. Diverso il discorso portato avanti a Termoli, dove si è deciso di investire per coprire alcune specialistiche in grado di attrarre anche pazienti delle regioni limitrofe.

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