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Regione Molise, la dura vita dei consulenti. Nel 2017 spesi più di 2 milioni di euro

Il ricorso massiccio a professionalità esterne è duro a morire, nonostante i moniti dei magistrati contabili. In Abruzzo la cifra spesa nel 2017 è sei volte meno di quella ‘impegnata’ in Molise.  


CAMPOBASSO. Consulenze e prestazioni professionali di varia natura. Nel 2017, anno al quale si riferiscono i dati di bilancio delle Regioni trasmessi al servizio Siope della Banca d’Italia e valutati dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana (Gari) secondo un sistema di rating – che tiene conto di numero di abitanti, estensione e numero di Comuni di ogni Regione – il Molise ha fatto la sua solita ‘bella’ figura.

Spesa effettiva per incarichi a libero professionisti per studi, consulenze e incarichi? 650mila 375 euro e qualche spicciolo. Collaboratori coordinati a progetto? Un milione 472mila 805 euro e 10 centesimi.

Circa 26mila e 300 euro per le indennità da erogare agli esperti che prestano la propria attività professionale in Comitati, Commissioni e CdA mentre non risultano disponibili i dati attinenti i servizi di consulenza e di prestazioni professionali mentre in tabella non è menzionata la spesa per ‘altre prestazioni professionali e specialistiche’, ovvero incarichi esterni che non rientrano nelle categorie della ricerca o della contabilità e che sembrano imperversare.

Il ricorso alle consulenze esterne, quindi, non è affatto un capitolo chiuso. Lo ha certificato la giornalista Emanuela Fontana, domenica scorsa, con la prima parte di un’inchiesta pubblicata su ‘Il Giornale’ . La tabella a corredo del pezzo rende evidente il massiccio ricorso a professionalità che non operano già all’interno dell’amministrazione regionale. Non solo: anche le differenze fra le Regioni, nel ricorrere a tali professionalità, evidenziano le diversità di agire politico e, conseguentemente, di spesa.

Il Molise viene da sempre paragonato, come estensione geografica, alla Valle d’Aosta. Che spende (in totale, sommando le quattro voci) 645mila 844,16 euro.

Il Molise, nel 2017, in totale ed escludendo la categoria per la quale il dato di spesa non risulta disponibile, ha speso 2 milioni 149mila 462 euro e 13 centesimi.

I fratelli del vicino Abruzzo (con amministrazione regionale a guida centrosinistra come nel caso del Molise nel periodo al quale i dati si riferiscono e cioè il 2017) hanno speso (sempre in totale) 365mila 355,35. Quasi sei volte di meno.

Si ricorre quindi troppo spesso al lavoro esterno, alle consulenze in particolare: aspetti questi rimarcati ciclicamente dalla Corte dei Conti che accende sempre l’attenzione su questa tipologia di spesa.

Gli incarichi esterni, infatti, non sono realisticamente legati a “problematiche specifiche di natura eccezionale e straordinaria, imprevedibile e temporanea” come sottolineano i magistrati contabili.

Certo, i consulenti della Regione Molise hanno conosciuto anche ‘tempi migliori’ ma ciò non toglie che l’abitudine a ricorrere a personale esterno a quello in forze nell’amministrazione regionale è dura a morire.

Campania e Piemonte sono riuscite a ridurre le consulenze generiche di due terzi nel 2018, in Toscana sono addirittura aumentate a 2 milioni e 200mila. Risultano altissime, ‘spesa fuori controllo’ secondo Gazzetta Amministrativa, le uscite in Basilicata (903.308) e Molise (650.375). Le più virtuose, sempre rispetto al 2017, sono Abruzzo, Emilia Romagna e Lombardia.

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