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Campitello, 3 partecipate e 4 milioni di debiti: la ‘exit strategy’ di Toma incassa solo 9 sì

Michele Iorio si astiene, non condividendo la linea del Governo regionale. “Ma il mio non è un atto politico contro il presidente Toma, avrei preferito un’altra strada”, sottolinea nel suo intervento. Stessa posizione per Micaela Fanelli (Pd). Critici i 5 Stelle che contestano assenza di prospettive e troppe incognite: votano no. La proposta Toma passa con soli 9 voti a favore. Assenti dall’aula Scarabeo (Gruppo Misto), Nico Romagnuolo (Fi) e Aida Romagnuolo (Lega) Al via la ‘fusione con incorporazione’ che serve a ‘capitalizzare’ Funivie Molise: solo così si può pensare di salvare Campitello Matese. In ballo la possibilità di finanziare il nuovo soggetto attuatore (se tutto andrà bene) con 8 milioni di euro.


CAMPOBASSO. La richiesta di convocazione urgente del Consiglio regionale è datata 5 febbraio scorso. Il presidente Toma e il suo Esecutivo, il primo febbraio con delibera di Giunta numero 24, hanno approvato la proposta di legge di iniziativa del governatore su “Riduzione numerica degli organismi partecipati dalla Regione Molise attraverso un intervento di fusione mediante incorporazione”.

Quattro articoli per incorporare due società (la società consortile Campitello Matese e la Korai) nella Funivie del Molise. Una strategia resa ancor più impellente dalla proposta di concordato preventivo avanzata dalla Funivie del Molise ad inizio dicembre. Alla stessa società sono stati concessi 60 giorni di tempo (a decorrere dall’11 dicembre scorso) per il deposito del piano concordatario. Il termine previsto sta per scadere, quindi il fallimento è dietro l’angolo. Per questo, con urgenza, la Giunta Toma ha elaborato una strategia di ‘fusione mediante incorporazione’ che per Statuto deve essere sottoposta al vaglio del Consiglio regionale.

La spesa prevista, per consentire la ‘fusione’ ammonta a circa 125mila euro ma le esposizioni debitorie sono davvero elevate: complessivamente, le tre partecipate, hanno accumulato perdite per circa 4 milioni di euro. Il tema della riduzione delle società partecipate ha sempre rappresentato un’arma a doppio taglio: tagliare per economizzare, per liberare risorse ma, dall’altra parte, non è un mistero che la questione sia anche politica. Molti enti ‘accessori’ sono stati usati come ‘parcheggi’ o strapuntini per amici e ‘colleghi’ di partito che non avevano centrato l’elezione. Quindi, politicamente, occorre andarci con i piedi di piombo. Non in questo caso, sul quale il governatore Toma ha elaborato una exit strategy che ha portato al vaglio dell’aula.

L’operazione ‘taglio delle partecipate’ parte, almeno formalmente, nella passata legislatura: precisamente nel 2014 con la legge regionale n. 11 che prevede la “riduzione degli oneri finanziari a carico del bilancio regionale” e la “fusione-accorpamento di organismi e strutture che svolgono attività analoghe o complementari” determinando quindi, almeno su carta, una notevole riduzione della spesa. Interviene quindi la Giunta regionale guidata da Frattura nel 2015, con la ricognizione e il piano di razionalizzazione degli organismi partecipati, poi il Consiglio regionale – l’anno successivo – con la presa d’atto delle indicazioni dell’Esecutivo. In pratica viene disegnato il ‘recinto’ nel quale muoversi. Non è un atto indolore, soprattutto in considerazione che in alcune partecipate (ad esempio, nel caso di specie, la società Korai) vi sono anche dipendenti, quindi lavoratori e famiglie che rischiano di restare senza reddito.

Negli anni le società partecipate sono spesso finite nel mirino della Corte dei Conti, come è accaduto anche pochi mesi fa, con il giudizio di parificazione: i magistrati contabili hanno evidenziato con forza “la presenza di non poche criticità riferite soprattutto alle procedure di dismissione e risoluzione delle situazioni pendenti, già oggetto di rilievi formulati in occasione dei precedenti giudizi di parificazione dei rendiconti 2015-2016”. E le tre partecipate finite nella proposta di legge firmata da Toma rientrano proprio in questa tipologia descritta dai magistrati della Corte dei Conti.

Il governatore, quindi, accelera avviando una ulteriore ricognizione sulle società partecipate da dismettere. Percorso questo che lo mette di fronte a situazioni di particolare criticità, tali da non permettere l’iter consueto stabilito dalle normative, che riguardano la mancata chiusura della procedura liquidatoria della ‘Consortile Campitello Matese S.c.p.a’, lo “stratificato e non comprimibile indebitamento” della ‘Società Funivie del Molise Spa’ e l’incompleta conclusione della gestione liquidatoria della ‘Korai srl’.

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