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Isernia, maggioranza spaccata sul presidente del Consiglio: cade il numero legale, d’Apollonio al bivio

I Popolari tentano la sfiducia a Lombardozzi, ma il gruppo Iorio fa quadrato intorno al suo presidente e presenta una pregiudiziale con cui tenta il ritiro dell’elezione del vertice dell’assise dall’ordine del giorno. Al voto, mancano i numeri: col sindaco votano solo in 9, il resto abbandona l’aula. Azzeramento della Giunta quasi obbligato per proseguire. Tre astenuti: due della Lega e, a sorpresa, il capogruppo della lista del primo cittadino Mario Antonelli


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Finisce prima del tempo, e con la maggioranza in pezzi, il Consiglio comunale di oggi pomeriggio, 8 febbraio. Il centrodestra si incarta sull’elezione del presidente del Consiglio comunale, all’ordine del giorno su richiesta di 7 consiglieri (tutto il gruppo dei Popolari più Rita Formichelli per l’opposizione) dopo l’approvazione del nuovo Statuto dell’ente, che fissava in 30 mesi la durata del vertice dell’assise.

consiglio 8 02 19 1Sull’efficacia di una norma che sembrerebbe cambiare le regole del gioco a partita in corso, il presidente in carica, Peppino Lombardozzi, aveva chiesto un parere tecnico al ministero dell’Interno, pervenuto in tempo di record e con orientamento a lui favorevole. Niente retroattività della norma, Lombardozzi saldo al suo posto. Ma il parere in questione, com’è noto, non è vincolante, ed è il Consiglio a decidere. Di qui la forzatura dei Popolari, che non hanno voluto ritirare il punto all’ordine del giorno e hanno fatto emergere, in aula, la fragilità della maggioranza, i cui equilibri interni, in meno di tre anni, sono profondamente mutati.

consiglio 8 02 19 4A tentare di evitare la spaccatura palese il gruppo ioriano ‘Insieme per il Molise’, cui appartiene proprio il presidente Lombardozzi. Il capogruppo Enrico Caranci presenta infatti una mozione d’ordine pregiudiziale con cui chiede, sulla scorta del parere ministeriale, il ritiro dell’elezione del vertice dell’assise dai punti in agenda.

Ma la mozione racimola solo 10 voti: tutto il gruppo Iorio con 4 consiglieri; il gruppo del sindaco ‘Isernia in Comune’ con 4 consiglieri su 5 (astenuto, a sorpresa, Mario Antonelli) più il primo cittadino Giacomo d’Apollonio; Irma Barbato, a quanto pare allontanatasi dal gruppo di Roberto Di Baggio ‘Isernia Migliore’ e tornata a votare con la maggioranza; e Rossella Pitisci di Fratelli d’Italia. Astenuti, oltre Antonelli, i due consiglieri della Lega Stefano Testa e Gianluca Di Pasquale (assente Mena Calenda in quanto impegnata in Consiglio regionale).

consiglio 8 02 19 6Il resto dei presenti in assise, invece, se ne va e il Consiglio si scioglie per mancanza del numero legale. Ad abbandonare l’aula – e forse il sindaco definitivamente, nonostante le rassicurazioni palesate in aula – i 6 consiglieri dei Popolari dell’Italia Gianni Fantozzi, Salvatore Azzolini, Vittoria Succi, Enzo Di Luozzo, Giovanni De Marco e Tiziana Pizzi. Stessa decisione per i membri dell’opposizione presente in assemblea, con l’eccezione, come detto, della Lega.

Il risultato è che, per ora, Lombardozzi rimane al suo posto. Ma il sindaco, senza i Popolari, non ha più una maggioranza chiara a sostenerlo e dovrà cercare, da subito, nuovi equilibri, magari pescando proprio tra gli astenuti o andando oltre, sulla sponda dei 5 consiglieri del gruppo di Roberto Di Baggio ‘Isernia Migliore’, i cui numeri potrebbero essere fondamentali per andare avanti. Previo azzeramento di Giunta, a questo punto: una tappa quasi obbligata, per come si è messa.

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