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Arriva il premier, il ‘saluto’ del Pd: “Non solo retorica politica ma risposte urgenti e indifferibili”

Nell’agenda del Partito Democratico del Molise, fari puntati sul ‘regionalismo differenziato’, ipotesi alla quale il Governo lavora e oggetto delle riflessioni dei due esponenti rappresentanti istituzionali Micaela Fanelli e Lorenzo Coia. L’Italia corre il rischio di essere divisa in due e il Sud perderà risorse essenziali e di conseguenza i servizi come la Sanità, l’Istruzione e il Welfare.


CAMPOBASSO. Domani mattina il presidente del Consiglio dei Ministri sarà a Campobasso, ospite della Prefettura. Un incontro ‘lampo’ a giudicare dagli impegni del premier Conte ma comunque un momento sul quale si concentra l’attenzione del mondo politico.

Fermiamo il regionalismo differenziato che procede a tappe forzate nella quasi totale indifferenza sociale e politica – spiega Micaela Fanelli (Partito Democratico) – in netto contrasto con la nostra Costituzione e le politiche europee incentrate invece sulla coesione e sulla solidarietà territoriale dell’Unione. Un rischio che incombe sull’intero Sud Italia, in particolar modo per il Molise, per il quale, auspico, si assumano impegni precisi anche domani, in occasione della prima visita istituzionale nella nostra regione del Presidente del Consiglio Conte, sul quale grava l’onere di fornire al nostro territorio non solo retorica politica, ma risposte urgenti e realistiche.

fanelli sola

Prima tra tutte, torno personalmente a ribadirlo con forza, la posizione del Governo sul regionalismo differenziato, che se attuato come richiesto dalle più grandi regioni del Nord, strapperà l’Italia in due, depauperando il Sud di risorse essenziali, decretando così l’implosione del servizio sanitario nazionale, della scuola e dell’Università, degli investimenti per il welfare e per le infrastrutture sociali. Perché è ora di abbandonare la logica dei numeri – che da sempre penalizza le regioni più piccole – in favore di uno sviluppo armonico e solidale di tutta la nazione. Per questo, in qualità di rappresentante istituzionale del nostro territorio, chiedo che il Primo Ministro assuma precise responsabilità nei confronti di tutti i molisani: un patto per lo sviluppo sorretto da risorse certe e dedicate, che garantisca maggiori investimenti e maggiore attenzione per i lavoratori da troppo tempo esclusi dai processi produttivi. L’Italia, soprattutto il Mezzogiorno, hanno oggi un disperato bisogno di sviluppo. La Commissione Europea ha rivisto al ribasso la crescita del Pil del nostro Paese, la più bassa dell’intera Unione, come diretta conseguenza dell’incertezza che grava sulla prospettiva degli investimenti, utilizzati non per creare sviluppo e occupazione, ma come sostegno improduttivo al reddito di cittadinanza e alla riforma delle pensioni. Oggi più che mai, dunque, per invertire la rotta negativa dell’economia non servono più spot elettorali, ma infrastrutture materiali e sociali, interventi concreti per lavoratori e pensionati, per i giovani, la crescita ed i diritti sociali”.

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