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Il premier Conte ‘parla’ al Molise con affetto e rigore: “Conosco ogni vostra curva”

L’incontro in Prefettura con Sindaci e il governatore Toma per illustrare le fasi del Contratto Istituzionale di Sviluppo che vedrà il coinvolgimento diretto di Invitalia, delle Amministrazioni locali e del tessuto socio economico della regione


CAMPOBASSO. I Sindaci, tutti in fascia tricolore. Nella sala affrescata del Palazzo di Governo il premier Conte, elegante nell’abito blu e puntuale sulla tabella di marcia (anche se questa mattina è dovuto arrivare in macchina causa maltempo) illustra ai primi cittadini il Contratto Istituzionale di Sviluppo non prima, però, di aver ascoltato le criticità, le vocazioni e gli appelli provenienti dal territorio.

La comunità molisana ‘parla’ attraverso gli interventi, accorati, dei due Prefetti, dei sindaci di Isernia e Campobasso, dell’Anci Molise rappresentato da Pompilio Sciulli. E la voglia di riscatto esplode attraverso il governatore Toma che condivide con il premier Conte le ragioni di un territorio che non si arrende, che non vuole sopravvivere, che ha voglia di contribuire allo sviluppo del paese partendo dai suoi piccoli ma splendidi confini.

E il presidente del Consiglio dei Ministri confida alla platea di aver attraversato spesse volte il nostro territorio quando, da studente si recava dalla Capitanata a Roma. “Conosco ogni vostra curva” ha detto Giuseppe Conte.

GLI INTERVENTI – I due Prefetti, Maria Guia Federico e Cinzia Guercio, hanno illustrato al premier le criticità del territorio, che ogni molisano conosce fin troppo bene. La necessità di infrastrutture, la viabilità – che rappresenta da sempre un ostacolo enorme a qualsiasi ipotesi di sviluppo -, l’elettrificazione della tratta ferroviaria, non più rinviabile. E poi l’economia locale legata saldamente all’agricoltura ma nella quale sopravvivono poche aziende a conduzione familiare, l’agroalimentare che rappresenta senza ombra di dubbio una eccellenza del territorio ma che ha necessità di collegamenti migliori e più veloci che abbattano l’isolamento geografico, lo spopolamento. E i ritardi della burocrazia, le notevoli potenzialità del settore turistico che è comparto trainante ma che subisce il pregiudizio di un’offerta non competitiva, fatta a prezzi non concorrenziali; l’urgenza dello snellimento delle procedure burocratiche, della riduzione del carico e della pressione fiscale, le agevolazioni per la creazione di nuove imprese. Il quadro tratteggiato dai due Prefetti è però arricchito dal riconoscimento della grande energia e caparbietà della popolazione che non si arrende e che vuole uscire dalle secche di quello che sembra un futuro senza via d’uscita.

I Sindaci, rappresentati dalle dichiarazioni di Antonio Battista, Giacomo d’Apollonio e Pompilio Sciulli, hanno invece puntato l’attenzione sulla forza e sulle necessità dei presidi territoriali che essi rappresentano. Sono di certo più i problemi che le soluzioni quelle che i primi cittadini si trovano a dover affrontare, come ha spiegato Antonio Battista chiedendo che le istituzioni facciano rete perché il compito dei sindaci è quello di esserci lì dove emergono i problemi ma anche e soprattutto risolverli con tempestività.

sindaci e conte 11 feb 2019

LE PAROLE DEL PRESIDENTE TOMA – “Lei non è figlio di questa terra ma è come se lo fosse – dice il presidente Toma nel salutare il premier – le affinità tra la Daunia e il Molise, soprattutto nell’area del Fortore, sono tante e noi la consideriamo quasi un molisano. Oggi incontriamo un uomo del Sud – rimarca – nella certezza che dopo l’appuntamento di oggi ne seguiranno altri, riunioni e tavoli tecnici ai quali discutere di una strategia che noi abbiamo ben chiara” ha rimarcato.

Da dieci mesi circa al governo della Regione Molise, Donato Toma ha dovuto recuperare in fretta le risorse del Piano operativo regionale, sta affrontando – assieme al suo Esecutivo, la fase finale della Zes adriatica, ha sottoscritto una convenzione con Rfi per l’elettrificazione della rete ferroviaria e sta puntando fortemente su cultura, turismo e politiche di coesione sociale.

Ma da soli non possiamo farcela, dobbiamo riequilibrare il gap tra Nord e Sud attraverso grandi investimenti infrastrutturali” sostiene. E non nasconde la preoccupazione per il regionalismo differenziato che potrebbe ‘strappare’ l’Italia in due, sottraendo possibilità alle regioni più piccole e deboli. Come il Molise, appunto.

Per noi è una stagione di investimenti straordinari che passano attraverso lo snellimento della burocrazia, la rapida erogazione dei fondi, la formazione professionale per i dipendenti pubblici affinché abbiano maggiori competenze. Il Molise chiede interventi e investimenti di cittadinanza” conclude il presidente della Regione Molise.

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