Isernia, il sindaco a caccia dei numeri: la Lega chiede un assessorato, Testa in pole

Consultazioni in corso tra d’Apollonio e i gruppi di centrodestra. I Popolari insistono sulla presidenza del Consiglio, ma Lombardozzi potrebbe cedere il passo solo in cambio di un posto in Giunta. Forza Italia chiederà l’azzeramento dell’esecutivo in via preliminare e l’intervento dei vertici regionali. Ritorna in auge il possibile ingresso in maggioranza di Cosmo Tedeschi: da non escludere l’ipotesi dei 9 assessori


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Lavora a comporre le tessere del mosaico. Accontentare tutti, garantirsi altri due anni e mezzo di mandato e non dipendere da nessuno.
Non vuole tralasciare nulla, Giacomo d’Apollonio. Il sindaco di Isernia, dopo la crisi esplosa in Consiglio comunale lo scorso 8 febbraio sull’elezione – eventuale – del nuovo presidente dell’assise, sta ascoltando i desiderata di tutti. Per trovare almeno quei 5 voti che gli consentirebbero di superare il guado, stando così al sicuro dalla piena che potrebbe travolgerlo prima del tempo. Il primo cittadino, dunque, prosegue nelle consultazioni di gruppi e partiti del centrodestra per (ri)trovare una maggioranza e rilanciare l’azione amministrativa. Consultazioni che dovrebbero terminare entro la settimana, e non oltre, visto che d’Apollonio ha tutto l’interesse a non trascinare a lungo una crisi che potrebbe lasciarlo senza i numeri in vista dell’approvazione del bilancio di previsione, che arriverà in assise probabilmente ai primi di marzo.

consiglio 8 02 19 0I POPOLARI: VIA LOMBARDOZZI. Tra i primi gruppi con i quali c’è stata interlocuzione in questi giorni, i Popolari per l’Italia e la Lega: partiti su posizioni ben distanti, nelle richieste e nel comportamento tenuto l’8 febbraio in assemblea. I primi, andati in avanscoperta in questi giorni con Salvatore Azzolini e Vittoria Succi, avrebbero tenuto salda la posizione: non vogliono assessorati – pur avendone tutto il diritto visto che, con 6 rappresentanti, sono il gruppo più consistente a Palazzo San Francesco – ma ‘solo’ il presidente del Consiglio. Con un nome che potrebbe essere addirittura di garanzia, esterno ai Popolari stessi, dunque condivisibile da una larga maggioranza in aula. Una posizione che lascia sulle spine il sindaco, condizionato sul da farsi da un parere del ministero dell’Interno richiesto dal presidente dell’assise in carica, Peppino Lombardozzi. Tale parere, in sostanza, si esprime per l’irretroattività della nuova norma statutaria del Comune che, all’articolo 22, fissa in 30 mesi il mandato del presidente del Consiglio. Una carica a tempo, dunque, ma che sarebbe tale solo dal rinnovo del prossimo consesso, secondo il Viminale. Con Lombardozzi, in tal modo, quasi inamovibile dalla poltrona di presidente. Se non attraverso il meccanismo della revoca, paventata in aula dai Popolari nello scorso, turbolento Consiglio, ma per la quale occorrerebbe trovare 17 voti. Impresa possibile, ma tutt’altro che scontata.

stefano testa legaTESTA ALL’ASSESSORATO. Se i Popolari, sulla carta, della maggioranza già fanno parte, non così è per la Lega, astenutasi in aula lo scorso 8 febbraio sulla pregiudiziale del gruppo ioriano ‘Insieme per il Molise’, che proponeva di ritirare l’elezione del presidente dall’ordine del giorno dell’assise civica. Proposta condivisa dal sindaco, ma sulla quale il Consiglio è caduto per sopravvenuta mancanza del numero legale, lasciando ‘scoperto’ d’Apollonio, ovvero privandolo dei numeri necessari (dalla sua, in tutto, soli 11 voti).

L’astensione, in sostanza, è stata un preciso segnale di volontà di collaborare. Di qui la trattativa delle ultime ore, con il Carroccio rappresentato dal coordinatore regionale Luigi Mazzuto, che avrebbe garantito al sindaco il sostegno del suo partito con i 3 consiglieri Mena Calenda, Stefano Testa e Gianluca Di Pasquale (tutti eletti in liste diverse dalla Lega, nel 2016). In cambio, tuttavia, di un assessorato che quasi certamente spetterebbe a Testa. Già, perché Calenda, consigliere regionale in carica, è incompatibile con le cariche di presidente provinciale, sindaco e assessore dei comuni compresi nel territorio della regione, come stabilito dall’articolo 65 comma 1 del Testo Unico degli enti locali; mentre Di Pasquale ha aderito al Carroccio soltanto nelle ultime settimane e, lavorando fuori regione, avrebbe in teoria meno tempo da dedicare alla causa. Testa, dunque, che al ballottaggio del giugno 2016, con la sua lista civica ‘Persone e idee per Isernia’ sostenne proprio d’Apollonio, sarebbe il favorito ‘per esclusione’. E la Lega, che alle Comunali 2016 non c’era, otterrebbe rappresentanza e dignità politica anche nell’esecutivo, aumentando così il proprio potere contrattuale nel centrodestra molisano.