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I medici ’snobbano’ il Molise. La ricetta 5 Stelle: più borse di studio agli specializzandi

La mozione con la quale i portavoce del Movimento chiedono alla Giunta di impegnare i fondi (disponibili) del Por Fse sarà presentata domani in Consiglio regionale


CAMPOBASSO. Ospedali a rischio chiusura anche per la cronica carenza di professionalità.

Il Molise è lontano dalle rotte preferite dai medici e anche degli aspiranti tali, gli specializzandi. Basti pensare che la Regione Molise, nel 2018, su 6934 borse di studio messe a disposizione dal Miur sul territorio italiano, ne ha attivate solo tre. Un record, naturalmente in negativo.

Stamattina i portavoce in Consiglio regionale del Movimento 5 Stelle hanno illustrato la propria proposta per invertire il trend, consentendo agli specializzandi di poter continuare il proprio percorso professionale in Molise e di restarci, per un numero variabile di anni, così da sopperire a quella carenza che potrebbe essere il precipizio nel quale la Sanità molisana cadrà a breve. Un baratro legato all’impossibilità di un ricambio generazionale (acuito dalle domande di pensionamento) attraverso nuove professionalità che nemmeno leggono i bandi pubblici che riguardano gli ospedali del Molise.

Come fare? Intercettare gli specializzandi, con l’erogazione di borse di studio (del totale di 100mila euro, da 25mila euro circa l’anno). Diventando attrattivi in pratica, in un mondo dove, come hanno rimarcato bene i portavoce Greco, Fontana, De Chirico, Primiani e Nola (Patrizia Manzo assente ma solo per motivi personali) se ‘esci’ fuori dai confini regionali, poi è parecchio difficile rientrare.

E non è solo l’Italia a risultare ‘più piacevole’ per i laureati in Medicina che devono affrontare il percorso di specializzazione. Un caso su tutti: una università tedesca procederà ad una sorta di selezione per medici specializzandi italiani offrendo loro la ‘modica’ cifra di 4000 euro al mese.

Le borse di studio avrebbero una doppia finalità: consentire a chi deve affrontare la specializzazione di poter contare su un supporto economico interessante e, successivamente, rimpinguare un organico ridotto all’osso. Carenze di professionalità che di fatto decretano la fine dei reparti, la loro chiusura, sottraendo così servizi essenziali al territorio.

“Ce lo ha confermato anche l’altro giorno il direttore Forciniti – ha chiosato Andrea Greco -, l’ospedale di Agnone è a rischio chiusura anche e soprattutto per la carenza di medici. Nessuno partecipa alle procedure concorsuali”.

I 5 Stelle presenteranno domani una mozione al Consiglio regionale nella quale impegnano il governatore ad attivare quella che, a loro dire, potrebbe rappresentare la chiave di volta di un sistema che soffre di problemi cronicizzati ai quali si aggiungono nuove ‘patologie’ che al momento sembrano incurabili. L’emorragia di personale, medici e infermieri, che preferiscono dirottare su strutture private o extraregionali.

Attivare borse di studio, anche attraverso convenzioni da stipulare con altre università (possibilità questa introdotta dal decreto del 9 agosto del 2018) per immettere specializzandi nei circuiti ospedalieri molisani. La Regione potrebbe anche porre dei vincoli stringenti come, ad esempio, l’obbligo al futuro medico (ormai specializzato) di restare sul territorio molisano per un determinato numero di anni.

I fondi ci sono, ha spiegato Angelo Primiani: si potrebbero attingere al Fse, finalità asse 6. I settori con maggiori prospettive di crescita sono quelli dei servizi alla persona e i socio-sociali. E quindi le borse di studio rientrerebbero proprio in questi due filoni. Dei 24 milioni disponibili, il 50% risulta impegnato ma 8 milioni sarebbero ‘pronti per l’uso’. E anche solo utilizzando una parte di questo ‘tesoretto’ si potrebbe poter contare su un buon numero di ‘futuri medici’, attratti dall’idea di restare nella propria terra e dal supporto economico che la Regione Molise potrebbe fornire.

Una mozione dall’approccio costruttivo, hanno dichiarato a più riprese i portavoce che, di fatto, chiedono all’aula di condividere l’idea e il progetto perché potrebbe davvero essere un buon inizio per una sanità di servizi al cittadino e al territorio. L’idea di ricorrere alla borse di studio, tra l’altro procedura incentivata dal Miur, potrebbe rappresentare anche un valore aggiunto per l’ateneo molisano.

La ricetta a 5 Stelle c’è. Tocca vedere se il Consiglio ‘digerirà’ l’idea (politica) che la soluzione – che sembra a portata di mano – porti la firma dei pentastellati.

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