Campobasso: declassamento Questura, salta il Consiglio. Cinque Stelle in fuga, De Bernardo li azzanna

Francesco De Bernardo

I portavoce lasciano l’aula e fanno venire meno il numero legale. L’assessore attacca: la prossima volta cercheremo di essere in ‘diciotti’ per avere il vostro sostegno


CAMPOBASSO. La polemica corre sui social, come ormai consueto. Argomento del ‘contendere’ questa volta il paventato declassamento della Questura di Campobasso, oggetto di un ordine del giorno trasversale che il Consiglio comunale di Campobasso avrebbe dovuto affrontare ieri.

Come è noto la Questura di Campobasso dovrebbe passare, nei piani del Governo, in quarta fascia. Per il Movimento 5 Stelle (che anche in Consiglio regionale ha mosso le stesse obiezioni quando si è trattato di votare un documento simile, teso ad impegnare la Regione Molise ad evitare questo declassamento che potrebbe poi avere ripercussioni su altri presidi delle forze dell’ordine) il problema non esiste e quindi, perché trattarlo?

E’ l’assessore Francesco De Bernardo (che ha trascorso un decennio nel sindacato di polizia ed è un uomo delle forze dell’ordine) a raccontare, sul profilo Facebook, come sono andate ieri le cose a Palazzo San Giorgio.

“Presenti in Aula 17 consiglieri comunali, numero sufficiente per la votazione del documento – scrive De Bernardo -; i consiglieri del Movimento 5Stelle, dopo aver provato a difendere il provvedimento del Governo dicendo addirittura che ‘le cose miglioreranno perché ci saranno più uomini della Polizia di Stato dopo il declassamento (sigh!)’, definendo l’Ordine del Giorno un provvedimento inutile, solo politico, tirano fuori il coniglio dal cilindro. Al momento del voto fanno venire meno la loro presenza riducendo il numero dei votanti a 14!!

Voto saltato e Consiglio comunale aggiornato!

In attesa di una luce divina che darà un cenno ai pentastellati nostrani, abbiamo studiato un piano: la prossima volta in aula proveremo ad essere in DICIOTTI cosi la Questura di Campobasso avrà il vostro sostegno!!!!”.

Evidente e chiaro il riferimento al sostegno dato dal Movimento 5 Stelle (attraverso la piattaforma Rousseau e quindi anche con il voto dei portavoce in Consiglio comunale), al Ministro Salvini per la famigerata questione della nave Diciotti.

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