‘Totosindaco’ di Campobasso, Pilone verso la ‘nomination’: quattro sigle e un manifesto programmatico

Il consigliere comunale di Campobasso pronto a spendere la sua candidatura, al tavolo del centrodestra o alla guida di un’area civica. Aumenta il numero dei papabili, dopo Antonio Battista (centrosinistra), Corrado Di Niro (centrodestra) e Roberto Gravina (M5s)


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Francesco Pilone non ci sta. E nella rosa dei candidati sindaco di Campobasso, vuoi per un’aggregazione di area civica, vuoi per il centrodestra, punta ad esserci anche lui. Un’ambizione mai nascosta, da uno dei ‘decani’ del Consiglio comunale di Campobasso, diverse legislature alle spalle, in maggioranza soltanto durante il periodo di Gino Di Bartolomeo sindaco.

Il segnale che “il dado è tratto” arriva dalla convocazione di un incontro pubblico a Campobasso, alle 18.30 all’hotel Rinascimento, in cui quattro movimenti, Democrazia popolare, Il popolo della Famiglia, Officina civica e Cristiani per l’Europa, presenteranno il manifesto programmatico dal titolo ‘Da un’etica sociale condivisa ad una prospettiva di sviluppo per Campobasso’, aperto alla partecipazione e ai contributi dei cittadini. Proprio in vista delle prossime elezioni comunali.

Una prima uscita pubblica, anche per lanciare un segnale al tavolo della trattativa. Dopo l’avvertimento già lanciato nelle scorse settimane, quando Pilone ha preso pubblicamente posizione, per dire che il candidato sindaco del centrodestra deve essere un ‘politico consumato’, o ‘di razza’, come si dice nel gergo comune. Posizione che sembra rappresentare uno stop al ‘totonomi’ che sta prendendo piede nell’ultimo periodo. Ed in particolare all’ipotesi di Corrado Di Niro, in cima alla lista dei papabili. Presidente dell’Acem, di conseguenza a pieno titolo esponente della società civile.

Nome, quello di Di Niro, emerso insieme a quelli di Stefano Maggiani, Fausto Parente e per un lungo periodo, prima della smentita, “non ho ricevuto alcuna proposta ufficiale”, anche della preside del ‘Pilla’ Rossella Gianfagna.

Qualora il centrodestra dovesse seguire altre strade non è esclusa neppure una candidatura di Pilone con il cartello di area civica, per il quale si era fatto pure il nome dell’ex assessore alle Attività produttive Salvatore Colagiovanni. Che di fare da ‘agnello sacrificale’ – è stato l’unico a non firmare la fiducia a Battista – da parte sua non ci sta proprio. E si prepara a rientrare in partita. 

Più fluida la situazione nel centrosinistra, che dovrebbe riproporre Antonio Battista, senza passare dalle Primarie, e nel M5s, che dovrebbe puntare ancora su Roberto Gravina. Ma la competizione per la conquista della fascia tricolore potrebbe non essere una sfida a tre: Battista-Di Niro-Gravina. Ai giochi già fatti Pilone non ci sta. Ed esce allo scoperto.

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