Terremoto del Molise, il Governo nomina il commissario. Contributi fino al 100% per la ricostruzione

Novità contenute nella bozza di decreto anticipata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vito Crimi. Per la regione prevista una dotazione iniziale di 50 milioni di euro


 CAMPOBASSO. Terremoto, il Governo Conte nominerà i commissari straordinari per la ricostruzione dei territori del Molise e dell’Etna, colpiti dalle scosse sismiche del 2018. Commissari che resteranno in carica fino al 31 dicembre 2021 e a cui verrà assegnata una dotazione iniziale di 50 milioni di euro per il Molise e di 300 milioni di euro per la Sicilia.

I commissari saranno nominati con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri  Giuseppe Conte, come annunciato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vito Crimi. Lo prevede una bozza di decreto Terremoto, su cui il Governo è al lavoro, anticipata da ‘Public Policy’ e che al momento non prevede ancora gli allegati contenenti l’elenco dei comuni dei crateri. Le risorse verranno così ripartite: per la contabilità speciale dell’area molisana 10 milioni per il 2019, 25 milioni per il 2020 e 15 milioni per il 2021.

Al momento, tuttavia, mancano ancora le coperture. Si tratta comunque del primo intervento legislativo per colmare il processo di ricostruzione nei comuni, soprattutto quelli del Basso Molise, danneggiati dalle scosse del 14 e del 16 agosto 2018.

La struttura commissariale dei commissari per la ricostruzione dei territori del Molise e della Sicilia sarà composta, rispettivamente, da 5 unità per l’emergenza, di cui una unità dirigenziale di seconda fascia, e da 10 unità per l’emergenza, di cui due unità dirigenziali di seconda fascia. Le unità destinate alle strutture commissariali saranno scelte tra il personale delle pubbliche amministrazioni. Al commissario straordinario per la ricostruzione della provincia di Campobasso andranno 214mila euro per il 2019, 233.500 euro per il 2020 ed 233.500 euro per il 2021.

Le norme predisposte dalla bozza di decreto ricalcano in parte quelle in vigore per le aree del Centro Italia e di Ischia colpite dal terremoto. Per la ricostruzione privata – notizia questa molto attesa da chi ha la casa inagibile – sono previsti contributi fino al 100 % delle spese occorrenti.

Tante comunque le novità, come anticipa Public Policy. Previsto il ristoro dei danni indiretti, per un massimo di 4 milioni nel biennio 2019-2020, per le imprese danneggiate dal terremoto, purché insediate da almeno sei mesi nei comuni colpiti dalle scosse e che dimostrino di aver avuto, nei sei mesi successivi al sisma, una riduzione del fatturato del 30%, rispetto alla media del triennio precedente.

Agevolazioni per il settore produttivo, cui si aggiungono quelle per i cittadini: i redditi dei fabbricati danneggiati o distrutti dal sisma non concorrono alla formazione del reddito imponibile, né ai fini del calcolo dell’Irpef e dell’Ires né del calcolo dell’Isee, fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati medesimi e non oltre l’anno di imposta 2020. Possibilità anche di avere esenzioni dal pagamento delle forniture di energia elettrica, gas, acqua e telefonia per gli immobili inagibili.

Ma la novità più importante sono i contributi: fino al 100% della spesa per la ricostruzione delle case, che non si applica, ovviamente, a eventuali immobili abusivi. Ma che può coprire tutte le situazioni certificate. 

Carmen Sepede

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