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Al via il Pd targato Zingaretti: 2000 persone all’assemblea, ci sono anche i delegati molisani

Ai lavori che si tengono all’Hotel Ergife partecipano Vittorino Facciolla, componente di diritto, Bibiana Chierchia e Carlo Veneziale (eletti con ‘Molise per Zingaretti), Laura Venittelli e Luciano Sposato (Piazza Grande Molise)


CAMPOBASSO. Ci sono anche i quattro delegati molisani all’assemblea nazionale del Partito Democratico, che ha ‘incoronato’ oggi all’Ergife di Roma il segretario Nicola Zingaretti.

Oltre al segretario regionale Vittorino Facciolla che entra di diritto, sono attualmente impegnati nei lavori della prima assemblea i due eletti nella lista ‘Molise per Zingaretti’ e cioè Bibiana Chierchia e Carlo Veneziale e i due eletti con ‘Piazza Grande’, Laura Venittelli e Luciano Sposato.

In Molise, il 3 marzo scorso, 13.694 votanti sui 14.703 che si sono recati ai gazebo hanno scelto il presidente della Regione Lazio con l’84% dei consensi pari a 10.594 voti.

Un’assembla molto partecipata, a quello che si apprende dalla stampa nazionale che sta seguendo quasi in diretta i lavori, che ha eletto presidente l’ex premier Paolo Gentiloni, così come lo stesso Zingaretti aveva annunciato.

“Serve un nuovo partito, deve cambiare tutto – ha detto il neo segretario del Pd davanti a circa 2000 persone tra delegati e ospiti, come riporta ‘La Repubblica’ –penso a un nuovo statuto da scrivere insieme. Credo in un partito aperto e pluralista, aperto al civismo e al volontariato, basta con il correntismo esasperato che ha lasciato fuori troppe persone. A noi serve un Pd forte ma anche una rete di corpi intermedi. Dobbiamo costruire un campo democratico largo più allargato e inclusivo, senza settarismi”.

Quattro i pilastri dell’azione del Pd dell’era Zingaretti; in primo luogo le infrastrutture materiali perché “serve un grande piano per un’Italia più sicura ma anche più rispettosa dell’ambiente. Perché solo con una svolta green si può tornare a produrre ricchezza. La riconversione ecologica dell’economia è il futuro. L’Italia deve contribuire all’obiettivo di emissioni zero in Europa”. Il secondo pilastro sono le infrastrutture immateriali, la Rete: “Serve un grande piano per rilanciare innovazione e sapere e superare il digital divide”. Terzo è l’infrastruttura della conoscenza: “Investire sulla scuola e sull’istruzione pubblica come architrave di un’ampia operazione di crescita culturale”. Quarto, infine, è il welfare e la sanità: “Non crediamo nella monetizzazione del welfare, ci batteremo per la sanità pubblica promuovendo quota 10, ossia un incremento di 10 miliardi per aumentare i livelli di assistenza e assumere 100mila nuovi operatori nella sanità pubblica italiana. La vera priorità di questa epoca è il lavoro, in tutto il Paese ma soprattutto nel Mezzogiorno”.

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