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Isernia: resa dei conti sul presidente del Consiglio, d’Apollonio alla prova dell’aula

Lunedì 25 marzo la nuova riunione dell’assise dopo lo scivolone dell’8 febbraio scorso. Intanto il centrodestra regionale pensa al sindaco come futuro presidente della Provincia: un’intesa che viaggia di pari passo col rimpasto a Palazzo San Francesco


ISERNIA. Resa dei conti a un passo al Comune di Isernia, dopo l’infuocata conferenza dei capigruppo tenutasi ieri pomeriggio. Lunedì 25 marzo, alle ore 18, tornerà a riunirsi il Consiglio comunale, in seconda convocazione, riprendendo i lavori interrotti lo scorso 8 febbraio per sopravvenuta mancanza del numero legale. Si riparte, dunque, dalla tribolata questione dell’elezione del presidente del Consiglio in osservanza dell’articolo 22 del nuovo Statuto, questione sulla quale il centrodestra si è spaccato rumorosamente ormai da oltre 40 giorni. Senza trovare la quadra, da allora, nonostante una serie di trattative avviate.

La convocazione dell’assise arriva – e probabilmente non è un caso – 24 dopo la richiesta di far riunire l’assemblea formulata, ancora una volta, dai 6 consiglieri dei Popolari per l’Italia più l’esponente d’opposizione Rita Formichelli. E arriva – si badi – in seconda convocazione, consentendo, ai sensi dell’articolo 30 dello Statuto, la presenza di almeno un terzo dei componenti il consesso perché la seduta sia valida, concedendo così numeri più snelli alla maggioranza per evitare nuovi pericolosi scivoloni in aula.

consiglio 8 02 19 1Probabile, comunque, che il centrodestra voglia evitare nuove spaccature e provare a ripartire dalla famigerata pregiudiziale presentata dal capogruppo di ‘Insieme per il Molise’, Enrico Caranci. Una mozione con la quale si punta a ritirare l’elezione del presidente del Consiglio dall’ordine del giorno in forza del parere del ministero dell’Interno che respinge la possibilità di una norma statutaria retroattiva, dalla quale discenderebbe che il mandato presidenziale è scaduto dopo 30 mesi, ovvero nel dicembre scorso. I numeri, dunque, stavolta potrebbero essere dalla parte del sindaco Giacomo d’Apollonio, che sulla pregiudiziale la volta scorsa si era dovuto fermare a 12 voti. Ma più di qualche sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo, visto che dall’eventuale sostituzione dell’attuale vertice dell’assise, Peppino Lombardozzi, potrebbe derivare anche un rimpasto o un allargamento della Giunta sul quale, in questi giorni, nuove forti frizioni sono emerse, soprattutto con il gruppo dei Popolari che ha rifiutato un assessorato.

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