Isernia ‘muore’ mentre d’Apollonio & co. pensano a poltrone, incarichi e spartizioni: il Pd presenta il conto

Il direttivo del Circolo cittadino del Partito Democratico analizza il preoccupante momento di difficoltà che vive la città al quale non seguono azioni incisive da parte dell’amministrazione comunale, impegnata con la gestione delle scaramucce interne alla maggioranza e con la spartizione di incarichi. Ma non finirà presto, avvertono i dem isernini: a breve arriverà in aula il Bilancio, altra occasione per trattative e ingerenze


ISERNIA. La ‘tragicomica’ situazione al Comune di Isernia, che si trascina da settimane senza alcun altro pensiero che rimodulare incarichi e poltrone, diventa l’occasione, per il circolo cittadino del Pd, per sferrare un duro attacco alla politica locale, distante dalle persone, dalle necessità, dalle visioni strategiche di crescita e di sviluppo.

A Palazzo San Francesco la distanza tra il mondo reale e ciò che invece agita la politica è davvero abissale mentre invece i due mondi dovrebbero essere complementari e uno, quello delle scelte e delle azioni da porre in essere, dovrebbe essere rivolto al secondo, quella di una città che lentamente si sta spegnendo.

La difficoltà economica, l’impoverimento del tessuto produttivo ha, giocoforza, ripercussioni su ogni settore della vita cittadina e della provincia “e sta determinando una situazione drammatica che è ormai sotto gli occhi di tutti e davanti alla quale fa oggi da contraltare il contesto tragicomico del Consiglio Comunale di Isernia” spiegano i componenti del direttivo del circolo isernino del Pd.

Un quadro a tinte fosche nel quale il sindaco D’Apollonio gioca a nascondino perché “prova a passare da semplice consigliere comunale o da cittadino qualunque passato di là per caso, pronto a rinnegare gli impegni elettorali presi, allineandosi alle logiche della vecchia politica ‘poltronistica’, da lui sempre pubblicamente stigmatizzata, pur di rimanere in sella qualche altro mese e vivacchiare con la sua deludente amministrazione”.

Dal Pd isernino si sottolineano le risultanze dell’indagine sulla qualità della vita da ‘Italia Oggi’ che certifica la situazione. “Isernia perde ben 14 posizioni rispetto allo scorso anno, un risultato che deve far riflettere ove mai ce ne fosse stato bisogno, rispetto a un grave peggioramento per il capoluogo pentro in termini di qualità della vita, diritti sociali inalienabili e servizi pubblici essenziali. Il lavoro è diventato una chimera – continuano -, i giovani vanno via quotidianamente e addirittura si segnala il fenomeno dell’abbandono di Isernia da parte di intere famiglie, i commercianti e gli artigiani sono allo stremo e ogni giorno, purtroppo, si assiste alla chiusura di esercizi commerciali. Uno studio della Confcommercio evidenzia come in città ci sia stato un saldo negativo di ben trenta attività commerciali”.

Una città che si spopola, dove le attività chiudono e di conseguenza non offre occasioni di impiego e di sviluppo per la quale ci sarebbe bisogno di una azione politica e incisiva. E invece?

“Registriamo la totale assenza di una visione strategica per un progetto di sviluppo del nostro territorio, il programma elettorale è soltanto un lontano ricordo e dopo tre anni di amministrazione ancora regna sovrana l’incertezza e la confusione sull’idea di città – scrivono i componenti del circolo Pd -. Non passa giorno senza che i cittadini si sveglino con qualche sorpresa sconcertante, da ultimo grida ancora vendetta la famigerata ‘rotonda’ e le pennellate ‘artistiche’ dei nuovi parcheggi: tutti interventi inutili, dannosi ed estemporanei avvenuti senza aver prima minimamente valutato l’impatto complessivo sul piano della viabilità, in termini di costi e di tempi per i cittadini”.

L’impegno degli amministratori comunali è finalizzato ad altro e questo è un dato di fatto. “In questo contesto desolante e di estrema preoccupazione, i nostri amministratori comunali, invece di impegnarsi ulteriormente per dare risposte ai cittadini, ai commercianti, agli artigiani anche sollecitando il Governo regionale ad intervenire tempestivamente con misure straordinarie per la città, si occupano di mettere in atto un deprimente, quanto inaccettabile, teatrino per la spartizione delle poltrone della Presidenza del Consiglio, della Giunta Comunale o di altri enti sub – regionali.

L’estenuante vicenda del Presidente del Consiglio, che ha scatenato una crisi politica interna già latente, dimostra anche una totale assenza di lungimiranza e di senso di responsabilità allorquando è stato approvato uno Statuto comunale senza prima risolvere i nodi politici al suo interno, generando così un caos istituzionale e politico di cui la macchina amministrativa sta pagando tuttora le conseguenze in termini di tempi e di costi.

A giorni ci sarà il voto sul bilancio previsionale e con lo scenario che si va profilando, temiamo che la sua approvazione possa diventare oggetto di trattative sfrenate con pericolose ingerenze da parte del Governo regionale nella spartizione delle poltrone, con Generale e ‘soldatini’ tutti in fila a obbedire a eventuali ordini dall’alto e pronti a perpetrare, ove necessario, ulteriori e scongiurabili ‘salti della quaglia’, sprezzanti della volontà di elettori e cittadini che meritano maggiore rispetto perché hanno veramente a cuore il destino di una città che naviga a vista e deve invertire la rotta per evitare di essere condannata a un declino inesorabile”.

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