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La scommessa di una città sostenibile nel manifesto di ‘Io amo Campobasso’

Centro chiuso al traffico durante le ‘domeniche ecologiche’, ma facilmente accessibile, riqualificazione urbana e un nuovo volto del Mercato coperto tra le idee della lista civica


CAMPOBASSO. Una città sostenibile, questa la scommessa di ‘Io amo Campobasso’, l’aggregazione civica entrata di prepotenza nella campagna elettorale delle Comunali. Sostenibilità, che per i portavoce Paola Liberanome e Mario Davinelli significa non concentrarsi su progetti isolati, ma lavorare in termini di sistema, partendo dall’esistente, dai luoghi abbandonati in cui il degrado è diventato quasi un’abitudine, anche visiva.

“La trasformazione urbana – questa l’idea – deve partire dalla rigenerazione e non dalla cementificazione, seguendo un approccio basato sulla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, pubblico e privato. Reinventare la città significa realizzare progetti innovativi mediante manifestazioni di interesse e procedure concorrenziali rivolte a investitori, operatori, progettisti in dialogo con l’amministrazione pubblica e le comunità, anche istituendo un ufficio di scopo”. E anche prevedendo investimenti del settore privato, attività di stakeholder e coordinamenti territoriali. Un laboratorio da cui far nascere un confronto e un dibattito, con apertura alla competizione e quindi alla qualità.

Il primo passo è quello del recupero degli immobili privati, da restituire a nuova vita “grazie a progetti di alta qualità architettonica, di elevata efficienza energetica, di inclusione sociale e di promozione del patrimonio”.

Ma ‘Io amo Campobasso’ punta a fare del capoluogo una città bella e ‘verde’. “Nei mesi primaverili ed estivi, partendo con le ‘domeniche ecologiche’ – il passaggio chiave – il centro città resterà chiuso al traffico ed aperto ad attrattive diversificate (artisti di strada, gare sportive, giochi e manifestazioni cittadine). La città deve essere decongestionata dal traffico prevedendo nei principali punti di accesso parcheggi scambiatori, anche alla luce della prossima apertura della metropolitana leggera, che collegherà il capoluogo con i paesi limitrofi”.

Obiettivo raggiungibile reinventando la mobilità. E’ evidente che per fare questo è necessario ridisegnare e reinventare la mobilità, perché la zona pedonale sia accessibile da parcheggi limitrofi, dotati di scale mobili o passerelle pedonali, con autobus di dimensioni ridotte e soprattutto elettrici.

Quindi l’intervento di decoro. “Anche solo liberare le strade da pali obsoleti ed indecorosi di vecchi semafori o di cartelli divelti – spiegano Liberanome e Davinelli – tenere pulite fontane e curare e valorizzare il verde pubblico sarebbe un grande passo avanti. Basta cantieri abbandonati e fabbricati pericolanti ed in abbandono in pieno centro. Il Comune deve pretendere il decoro e la sicurezza per i propri cittadini, che devono poter vivere e riappropriarsi della città”.

Attenzione anche alla riqualificazione del Mercato coperto, attraverso il rilancio delle attività che lo caratterizzano, ripensando però il contenitore di via Monforte, per ospitare nuove attività, a partire da quelle culturali, per restituirgli la funzione di aggregazione che ha rappresentato in passato, anche se in un contesto ridisegnato e adeguato ai tempi.

Poi l’efficientamento energetico, con pannelli solari o fotovoltaici in tutti gli edifici pubblici, magari ricorrendo ai finanziamenti europei, e con l’istituzione di un Energy Manager che si occupi di controllare gli sprechi in termini di consumi energetici ed emissioni di CO2.

“Vogliamo ridisegnare una città che sia attrattiva per un’alta qualità della vita. Un modello in contrapposizione con le grandi città, che attragga investimenti capaci di dare benefici a tutto il territorio e combatta l’inesorabile spopolamento che i nostri paesi vivono da anni. Una città del futuro – conclude ‘Io amo Campobasso’ – cosciente dei propri limiti, ma che punta a superarli grazie all’innovazione e all’esempio delle buone pratiche esistenti”.

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