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Comunali, nuovo diktat di Salvini: Lega pronta a difendere l’accordo di Arcore e la candidatura Tramontano

Nel tavolo regionale del centrodestra, che si riunirà domani. Restano sempre in piedi le indicazioni di Corrado Di Niro, che starebbe raccogliendo intorno a sé tutta l’area civica, di Francesco Pilone e di Francesco Del Greco. L’ultima parola al governatore Toma


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Difendere l’accordo nazionale e la candidatura di Alberto Tramontano a candidato sindaco del centrodestra, in quota Lega. Questo il nuovo diktat di Matteo Salvini e questa la posizione che i vertici molisani del ‘Carroccio’ sono stati chiamati a tenere nella riunione del tavolo regionale della coalizione, convocato domani sera per trovare la quadra. Mentre il tempo scorre. A venti giorni dalla presentazione delle liste. 

La direttiva impartita da Salvini ai suoi è quella di riportare la trattativa all’intesa sancita dai leader nazionali di centrodestra, che ad Arcore hanno deciso di ‘spartirsi’ le principali città italiane, dove domenica 26 giugno si voterà per eleggere i sindaci e i nuovi Consigli comunali. Un accordo a tre, Salvini-Berlusconi-Meloni, che ha portato Forza Italia a rivendicare Termoli, con Francesco Roberti, e la Lega a chiedere Campobasso. Con Tramontano, appunto.

La trattativa, tuttavia, è tutt’altro che chiusa. E se per Termoli la partita sembra in discesa, il nome di Roberti era già emerso sul livello locale, la situazione a Campobasso è più complessa, visto che l’indicazione di Tramontano è arrivata direttamente dal leader della Lega. E si va ad aggiungere ai tre nomi finora formalizzati ufficialmente. A partire da quello del presidente dell’Acem Corrado Di Niro, sostenuto dalle civiche Campobasso al centro e Campobasso del futuro, oltre che agli esponenti del cosiddetto ‘Terzo polo’ dei moderati. Che ha accolto pure l’ex assessore Salvatore Colagiovanni.

Nell’ultima riunione del centrodestra sono state presentate anche le candidature del consigliere comunale Francesco Pilone, indicato da Democrazia europea e dal Popolo della famiglia, e di Francesco del Greco, il nome proposto da Prima il Molise, di Aida Romagnuolo e Mena Calenda.

Domani dunque la trattativa riprende e non si esclude che sul tavolo possano essere calate altre carte. Con il beneplacito del governatore del Molise Donato Toma. Che vuol dire la sua nella partita. Nel totocandidati restano l’avvocato e ed assessore e consigliere Aldo De Benedittis e il presidente della Cassa nazionale forense Nunzio Luciano, mentre sembra sfumare l’ipotesi del presidente della Fondazione Neuromed Mario Pietracupa.

Insomma, la partita si annuncia difficile. Così come la possibilità che la riunione di domani possa concludersi con la ‘fumata bianca’. Mentre resta sempre in ballo l’ipotesi della diaspora, tra partiti di centrodestra, con Tramontano o con un altro candidato, e civici, con Di Niro.

Situazione ingarbugliata come nel centrosinistra, che ancora non ha deciso se percorrere il ‘Battista bis’ o seguire un’altra strada. Gli unici a bruciare i tempi, come previso, i Cinque stelle, che hanno scelto Roberto Gravina. E’ lui l’unico candidato del M5s e l’attesa del via libera di Roma è solo una formalità.

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