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Isernia, uffici regionali a rischio. La Cisl ‘avvisa’ Toma: sette giorni di tempo per una vera soluzione

Il sindacato annuncia battaglia dopo l’assemblea tenutasi ieri: nel mirino anche gli amministratori, i politici e i consiglieri regionali eletti in provincia che, pur sapendo le criticità, non hanno fatto nulla per salvaguardare dipendenti e servizi essenziali


ISERNIA. La questione dei paventati trasferimenti degli uffici regionali dislocati sul territorio, e precisamente nel capoluogo di provincia, non è affatto risolta. Al punto che i rappresentanti sindacali della Cisl Molise, che ha ricevuto mandato a ‘trattare’ con la Giunta regionale in rappresentanza dei dipendenti interessati dalla ‘mobilità’ verso Campobasso, lanciano l’ultimatum a Toma chiedendo di essere convocati entro e non oltre giovedì prossimo, 16 maggio.

La situazione è critica, nonostante l’emendamento votato solo qualche giorno in Consiglio regionale nel corso dell’approvazione della legge di Stabilità (proposto dal Pd e poi modificato dal Governo regionale, ndr). E i nodi sono venuti tutti al pettine ieri, nel corso di un’assemblea sindacale convocata proprio per discutere della situazione del personale dipendente della Regione Molise alla luce delle due determinazioni riorganizzative e la riassegnazione del personale all’interno dei servizi autonomi della presidenza della Giunta regionale e dei dipartimenti.

La questione oggetto di maggiore interesse è stata proprio quella relativa al trasferimento fisico degli uffici e delle attività ‘in direzione’ Campobasso con il relativo personale.

“Un danno alla collettività isernina che, ancora una volta, viene ad essere privata dei servizi di interesse generale” rimarca il segretario generale Vincenzo Traniello.

L’assemblea, quindi, alla luce delle numerose problematiche emerse, ha deciso di dare mandato alla Cisl Molise FP per intervenire presso la Presidenza della Giunta regionale con l’obiettivo di “favorire decisioni concordate che portino, nelle more, alla cessazione degli effetti dei provvedimenti dirigenziali assunti; ciò anche al fine di evitare che le lamentate illegittimità comportino gravi disagi all’utenza isernina. Sin da ora, i dipendenti, confidando in una soluzione favorevole, chiedono misure risolutive urgenti, significando che, in difetto, dovranno tutelare le proprie posizioni nelle sedi opportune” rimarcano dal sindacato.

Nel corso dell’assemblea sindacale, inoltre, sono state evidenziate anche le ‘mancanze’ degli amministratori, dei politici locali e dei consiglieri regionali eletti in provincia di Isernia perché “sebbene al corrente dei provvedimenti penalizzanti, nulla, ad oggi, hanno fatto”.

E, riguardo all’emendamento legislativo circa la “salvaguardia dei servizi essenziali sui territori e quindi del personale regionale ivi assegnato” non sono mancate critiche perché “questa modifica – sottolinea Traniello – penalizza maggiormente l’utenza isernina in quanto i pochi servizi rimasti nel capoluogo sono da ritenersi ormai tutti essenziali alla stregua di quelli del capoluogo regionale”.

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