Sono state illustrate dopo l’inaugurazione della sede elettorale. Accanto ai due aspiranti consiglieri dei Popolari per l’Italia il candidato sindaco del centrodestra, Maria Domenica D’Alessandro
CAMPOBASSO. Per rilanciare Campobasso non serve un programma in cento punti. Ma un numero contenuto di progetti, concreti e realizzabili, da integrare nel corso della legislatura.
E’ quello che ha detto Salvatore Colagiovanni, candidato con il centrodestra e con i Popolari per l’Italia di Vincenzo Niro, all’inaugurazione della sede elettorale di piazza Vittorio Emanuele, che ha aperto con Carla Fasolino, con la quale corre in ‘tandem’, per le Comunali del 26 maggio. Utilizzando la possibilità concessa dalla legge elettorale, che consente ai cittadini di votare un uomo e una donna. Con i due aspiranti consiglieri il candidato sindaco del centrodestra, Maria Domenica D’Alessandro.
Già assessore alle Attività produttive con Antonio Battista nella legislatura che sta finendo, Salvatore Colagiovanni è stato l’unico tra i componenti della Giunta a non firmare il ‘giuramento di fedeltà’ al primo cittadino e a scegliere di percorrere un’altra strada. Quella del centrodestra, appunto. Lo hanno fatto anche altri, ma in ‘zona Cesarini’.
“Mi candido con i Popolari per l’Italia – questa la sua considerazione – partito moderato di centro, area nella quale mi riconosco. Degli anni passati da amministratore voglio ricordare in particolare i brand che abbiamo creato, da ‘Città dei Misteri’ a ‘Campobasso in love’, che chi verrà dopo potrà e dovrà utilizzare. Certo, c’è ancora molto da fare, partendo dall’ordinario, dalle buche, dall’illuminazione, dal contatto continuo con i cittadini”.
Al primo punto del programma Colagiovanni ha indicato l’apertura di un Ufficio Europa, per intercettare i finanziamenti comunitari, da destinare al miglioramento della qualità della vita. “Qualche anno fa – ha chiarito in proposito – grazie proprio a fondi europei fu realizzata la pista ciclabile. Ben venga, anche se magari il nostro territorio si presta poco per le biciclette. Magari coi finanziamenti si potrebbe migliorare la mobilità”.
Altro chiodo fisso il commercio, settore che ha curato da assessore, insieme alle attività produttive, da sostenere. Quindi nuovo Piano regolatore, per evitare lo spopolamento della città, dovuto al trasferimento dei cittadini nei paesi limitrofi, dove il costo dei terreni per le costruzioni è molto più basso. Come gli affitti.
“Ma soprattutto – ha precisato – dobbiamo volere più bene a Campobasso e alla maglia dai colori rossoblù, che dobbiamo sentire più nostra”. L’ultima riflessione è per la campagna elettorale in corso. “Mi auguro – ha concluso Colagiovanni – che sia una campagna elettorale di proposte e non di odio e rancore. C’è chi continua a lanciare sfide, ma non siamo nel ‘far west’. Siamo qui per amministrare e dare un buon esempio alla città capoluogo”.
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Di un rapporto all’inizio conflittuale e poi fatto di tanta collaborazione, tanto da arrivare alla scelta del tandem elettorale, ha parlato Carla Fasolino. “Per rilanciare il ruolo di Campobasso come capoluogo regionale serve fare programmazione – ha dichiarato – per rilanciare i settori del commercio e delle attività produttive, per i quali ho una particolare sensibilità, creando anche posti di lavoro per i nostri giovani. Certo, bisogna partire dalla comunicazione, che è un po’ mancata. Lo abbiamo fatto con gli ultimi eventi organizzati, come ‘Cuore di donna’, che ha avuto un grande successo pur essendo a costo zero per l’amministrazione. Insomma, occorre aprirsi alla città”.
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A chiudere la conferenza stampa il candidato sindaco Maria Domenica D’Alessandro. “Sono stufa di vedere la città andare indietro – ha affermato – Campobasso deve guardare avanti e recuperare il ruolo che le spetta con una politica di buonsenso e con coraggio. Serve convinzione e servono idee, da parte mia penso anche a luoghi di incontro intergenerazionali, in una città che sia a misura di famiglie, di bambini e di anziani”.
Carmen Sepede
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