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Ospedale da salvare: l’appello del sindaco ai parlamentari molisani

La missiva del primo cittadino di Agnone Marcovecchio: “Non dimenticatevi delle aree interne, di quel pezzo della nostra Nazione che, quotidianamente vive e lotta in silenzio”


AGNONE. Un impegno concreto per salvaguardare l’ospedale ‘Caracciolo’. A chiederlo, in un appello lanciato alla delegazione parlamentare molisane è il sindaco di Agnone Lorenzo Marcovecchio.  “Le scellerate scelte politiche di realizzare una unica ASReM regionale hanno di fatto condannato la struttura – sottolinea nella nota – che è entrata con le proprie eccellenze ed economie nel gran calderone sanitario per poi subire – sulla logica dei numeri – forti tagli e riduzioni che, ad oggi, lo hanno ridotto ad essere un mero poliambulatorio non atto a garantire nemmeno quelle attività di emergenza – urgenza che un territorio montano, posto a circa 1.000 metri di altitudine, richiede. Le battaglie perpetrate nel corso dell’ultimo decennio (dal primo atto di chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia che vide il primo parto nel 1952), hanno condotto a pochi risultati”.

Il sindaco evidenzia poi che “solo sulla carta, infatti, il “San Francesco Caracciolo”, dal D.M. 79/2015 (c.d. Decreto Balduzzi) è stato riconosciuto “Ospedale di Area particolarmente disagiata”. Solo sulla carta poiché, nonostante il predetto riconoscimento che certifica – di fatto – una criticità infrastrutturale e, di conseguenza, una utilità del presidio sanitario, non si è mai tramutata in qualcosa di concreto. Le diverse motivazioni addotte, in primis quella della carenza di personale sanitario, hanno portato ad un annullamento della struttura con la concreta ipotesi che, dal prossimo mese di giugno, il Pronto Soccorso (o, meglio, quello che resta di tale reparto sprovvisto di un cardiologo e di un anestesista), passi da h 24 ad h 12. Non v’è chi non veda come questo rappresenti l’ennesimo sfregio nei confronti di una comunità che, con tenacia, decide di restare ed investire il proprio futuro in un territorio sicuramente svantaggiato. Non v’è chi non veda come questa politica scellerata vada in senso opposto a quelle numerose misure – anche economiche – che vengono messe in atto per garantire uno sviluppo strategico a quelle aree interne penalizzate non solo e non tanto per la loro posizione geografica quanto per una gestione politica passata, che non è stata lungimirante e non ha investito in infrastrutture curandosi, più che altro, di mantenere il proprio orticello elettorale per garantirsi una pronta e sicura rielezione”.

Da qui l’appello. “Vi chiedo – conclude Marcovecchio – di interessarvi concretamente al problema segnalato – magari anche con una vostra visita – che sarebbe, per noi, un inequivocabile segnale di vicinanza. Non dimenticatevi delle aree interne, non dimenticatevi di quel pezzo della nostra nazione che, quotidianamente vive e lotta in silenzio”.

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