Europee, quel voto dimenticato che vuol dire futuro. Cozzolino (Pd): Salvini e Le Pen, il ‘vecchio’ che avanza

Nella sede elettorale del candidato Antonio Battista, l’eurodeputato in corsa per il Partito Democratico nella circoscrizione meridionale ‘racconta’ cosa significa Europa per i Comuni delle aree interne, come Campobasso


di Lucia Sammartino

CAMPOBASSO. Campobasso e l’Europa. Campobasso in Europa. L’appuntamento è doppio e interessante: l’eurodeputato Andrea Cozzolino torna nel capoluogo di regione e, assieme ad Antonio Battista – sindaco uscente e ricandidato, espressione della coalizione di centrosinistraincontra i cittadini per ragionare di quello che è un appuntamento passato in secondo piano, anzi spesso oscurato, ma che ha una rilevanza fondamentale. Un diritto dovere, come quello esercitato per scegliere il proprio sindaco.

Il 26 maggio gli elettori sono chiamati a scegliere anche i propri rappresentanti in Europa, la ‘madre’ che da 74 anni garantisce la pace a 45 milioni di persone.

L’incontro organizzato dal Partito Democratico del Molise nella sede elettorale del sindaco Battista si focalizza sui bisogni locali e sulle risposte che solo l’Europa può dare. Risposte in termini di finanziamenti, di opportunità, di possibilità di sviluppo, di crescita. Parole vuote? Non proprio.

E’ proprio Antonio Battista a sollecitare Andrea Cozzolino, amico di lunga data e compagno d’avventura visto che 5 anni fa i due erano insieme per un’altra battagli elettorale, l’uno al fianco dell’altro.

Le quattro corsie, Andrea – dice senza girarci intorno Battista, rivolgendosi all’eurodeputato Cozzolino, candidato alle Europee all’interno della lista del Pd nella circoscrizione meridionaleSenza questa infrastruttura noi siamo fuori dal futuro. E così come è stato possibile individuare il modo per elettrificare la tratta ferroviaria, tema che avevo posto nel programma elettorale precedente e che con il governo regionale di centrosinistra è diventato realtà, ti chiederò di aiutarci ad individuare i fondi per questa infrastruttura fondamentale per Campobasso e per il Molise.

L’Europa deve continuare ad esserci vicina, a sostenere le politiche per il sociale e per la famiglia, la filiera culturale-turistica. I miei assessori – dice ancora – dovranno avere sempre la valigia pronta per cercare, scoprire e individuare fondi e idee per un’azione politica ormai libera da tutte le zavorre che abbiamo trovato e che abbiamo risolto. E poi le aree interne, alle quali hai dedicato gran parte della tua attività istituzionale, che hanno bisogno dell’Europa per frenare lo spopolamento, per dotarsi di infrastrutture”.

Dietro l’angolo il timore che le forze sovraniste possano fermare tutto quello che l’Europa ha garantito fino ad oggi, lo spettro della disgregazione di una potenza che parla di pace, di diritti, di accoglienza e di inclusione, che guarda ai suoi 45 milioni di cittadini con identica attenzione.