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Fondo non autosufficienza: Mazzuto spiega, Calenda chiede la sospensione del bando e si appella a Toma

L’assessore competente ammette che le domande saranno di certo di gran lunga superiori a quelle che troveranno copertura. Il consigliere regionale contesta il metodo e chiede al governatore di bloccare le procedure che scadranno il 3 luglio


CAMPOBASSO. E’ sul Fondo per la Non Autosufficienza che si infiamma il già caldo week end. L’assessore regionale Luigi Mazzuto entra nel dettaglio delle contestazioni mosse in questi ultimi giorni spiegando che la copertura degli interventi è garantita con le risorse del Fondo nazionale (2.996.240,00 più un conguaglio di circa 90.000 riferito ad economie accertate dal Ministero delle politiche sociali e riassegnate alle Regioni) integrate dallo stanziamento sul bilancio regionale 2019 (400.000,00).

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Come è noto, i beneficiari di tale fondo sono i cittadini in condizioni di disabilità gravissima ( 100% di invalidità e indennità di accompagnamento). Il programma, come spiega l’assessore regionale, “ripropone le stesse azioni realizzate negli anni precedenti: l’assistenza domiciliare o contributo economico per il caregiver (400 euro mensili per 12 mesi); l’interventi di sollievo a beneficio delle persone collocate per brevi periodi presso strutture residenziali idonee (38 euro di contributo quotidiano); il sostegno a progetti sperimentali dei 10 Centri socio educativi, con una contribuzione a parte per gli ATS di Agnone e Venafro che, non avendo sul proprio territorio strutture dedicate, si fanno carico del trasporto delle persone disabili presso i CSE di Isernia; il contributo per progetti di autonomia rivolti ai minori con gravissima disabilità; il sostegno alle persone affette da SLA (da 300 a 700 euro mensili per 12 mesi in ragione della gravità della malattia). Tale azione è a regia regionale (300 mila euro). Al momento sono in carico ai servizi 26 persone”. Il riparto agli Ambiti Territoriali viene effettuato sulla base della popolazione residente al 31.12.2013 (ultimo dato ISTAT certificato) ed è prevista la liquidazione di una anticipazione dell’80% del fondo assegnato, mentre il saldo verrà erogato previa rendicontazione dell’anticipazione.

La platea di potenziali beneficiari è quella definita puntualmente dal decreto del ministero delle Politiche Sociali che ha ripartito le risorse del FNA per l’anno 2016 e al quale si richiamano i riparti degli anni successivi – sottolinea ancora l’assessore – e la Regione, in considerazione dell’esiguità delle risorse disponibili, ha operato una scelta più selettiva riconoscendo l’accesso ai benefici ai soli disabili gravissimi. Quest’ultimo è il requisito oggettivo rispetto al quale non è dato operare valutazioni discrezionali in merito all’età anagrafica ( anziani, giovani, minori). Il numero di istanze che si ritiene verranno presentate, anche sulla base dei dati dei pregressi programmi, è purtroppo di gran lunga superiore ( almeno 1000) rispetto a quelle che potranno essere ammesse a finanziamento (circa 450/500). E’ ovvio – rimarca ancora Mazzuto – che se il Consiglio Regionale, che già in sede di bilancio 2019 ha approvato uno stanziamento di 400 mila euro, dovesse ritenere necessario e possibile il reperimento di ulteriori risorse, sarà possibile disporremo scorrimento delle graduatorie. In ogni caso proprio per favorire il più ampio e sereno confronto su un tema che investe tante famiglie e tante persone anticipo fin d’ora la mia totale disponibilità ad incontrare i rappresentanti di tutte le associazioni interessate per valutare possibili soluzioni, sempre nel rispetto della normativa nazionale e della programmazione regionale”.

In merito, il consigliere regionale Mena Calenda, ha invece un’altra chiave di lettura, di certo più critica.

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“Se la stesura del Fna avesse avuto una più attenta analisi e valutazione, magari con una ricognizione preventiva di quella che è la situazione attuale, oggi avremmo potuto offrire ai destinatari della misura, già provati dalla sofferenza, uno strumento migliore, che offrirebbe piccoli sollievi. Invece, mio malgrado, osservo ancora una volta poca lungimiranza e poco approfondimento su una materia tanto delicata quanto complicata. Aver distribuito le risorse – spiega Mena Calenda –  assemblando tutti i servizi non consente alla platea dei destinatari di usufruire dei servizi assegnati a ogni singolo utente. Lo strumento ‘Smava’, che assegna i punteggi per l’accesso alle graduatorie, aumenta i parametri, così di fatto, si restringe ancor più la forbice che già di per sé è fin troppo risicata e il ventaglio dell’offerta di sostentamento è caotico e poco armonizzato. É importante – spero ci si attivi con largo anticipo per il prossimo anno, coinvolgendo tutte le categorie dei destinatari – assegnare le risorse, avendo cura di distinguere le disabilità non solo in base alla gravità, ma anche in base all’ età del malato, alla sua condizione sociale (se vive o meno da solo), in base alle varie patologie, distinguendole sulla scorta della frequenza con cui colpisce i cittadini molisani. Spero che il presidente Toma voglia sospendere in maniera cautelativa il bando, così da operare correzioni urgenti e necessarie. Confido nella sensibilità del presidente, che sicuramente provvederà a risolvere le criticità emerse”.

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