Sanità, la proposta di Stefano Buono (PD): “Più investimenti sugli ospedali di confine”

L’esponente dem esorta poi politica e istituzioni, al di là del colore politico, a sedersi e a ragionare insieme prima della stesura del Piano Operativo 2019-2021


VENAFRO. Alla luce degli ultimi tagli decisi al comparto sanitario, il dirigente del PD Stefano Buono interviene nel dibattito in atto e rilancia l’opportunità di una “visione d’insieme del problema”, per procedere ad investimenti in strutture pubbliche e di confine da decidere con il Pos 2019-2021.
Al di là delle colpe, che Buono definisce ‘bipartisan’ attribuendole ai vari commissari susseguitisi negli anni e anche alla classe politica del recente passato, l’occasione di imprimere un’inversione di tendenza è ora, con il redigendo Piano operativo.

“Oggi abbiamo un commissario ed un sub- commissario nominati dal governo giallo-verde – osserva l’esponente dem – e nell’ immediato si dovrà redigere il Piano Operativo Sanitario 2019-2021 che sarà lo strumento e l’ambito attraverso il quale si avrà l’opportunità di cambiare ed invertire la rotta. Assistiamo a legittime e giuste rivendicazioni per la chiusura di reparti, per l’assenza di pronto soccorsi realmente funzionanti, per i tempi di attesa insostenibili quando si prova a prenotare un esame. Ecco perché si deve arrivare con una visione generale della riorganizzazione sanitaria da proporre prima che venga definitivamente scritto il POS 2019-2021. Il Molise – ancora Buono – ha 300.000 abitanti ed un bilancio all’interno del quale il settore sanità pesa tra il 70 e l’80 %; se non riesce ad impostare una configurazione sanitaria efficiente ed efficacie che sia in grado, facendo buona sanità, di attrarre pazienti da fuori regione, il sistema è insostenibile. Questa è una verità che possiamo dircela una volta per tutte.

Quindi chiedere ed ottenere, come richiesto ed ottenuto per altre Regioni con le caratteristiche del Molise, deroghe al Decreto Balduzzi ed alla normativa vigente che consentano di avere maggiori risorse. Alla luce anche dell’ultimo decreto che elimina il blocco del turn- over e facendo un ulteriore sforzo per stabilizzare il personale da troppo tempo bloccato, bisogna investire sulla sanità pubblica anziché chiudere gli ospedali per tentare di risparmiare come spesso è accaduto negli ultimi anni. Investire in particolar modo, e questo è uno dei principi fondamentali che dovrebbe informare il prossimo POS 19/21, sugli ospedali di confine per la loro naturale capacità di attrazione di utenza da fuori Regione.