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FinMolise, la rivoluzione Toma: nuovo CdA, più rischi e partecipazione diretta alle imprese da sostenere

Ufficializzate questa mattina le dimissioni di Verì, Iapalucci e Leva. Circa 30 i milioni di euro da riprogrammare in favore del tessuto imprenditoriale della regione, le nuove nomine previste per la fine di luglio. Le precisazioni dei dimissionari: lo abbiamo fatto per il bene della società e del tessuto economico regionale, nella consapevolezza che avremmo rinunciato ad altri due anni di stipendio


di Lucia Sammartino

CAMPOBASSO. L’addio del Consiglio d’Amministrazione della FinMolise si è consumato ufficialmente questa mattina e senza alcun ‘trauma’, quanto meno apparente.

L’intento del governatore della Regione Molise è dichiarato: evitare speculazioni politiche e di altro tipo, in danno del territorio e delle imprese. E per questo ha indetto una conferenza stampa assieme all’amministratore delegato dimissionario, il ‘collega’ commercialista Paolo Verì che nel corso della passata legislatura è stato uno dei pilastri dell’ex presidente Frattura.

Contro il CdA di FinMolise, che ha presentato ufficialmente le dimissioni aprendo così la strada al rinnovo delle cariche previsto per la fine del mese, il socio unico – cioè la Regione Molise – aveva intrapreso fin da subito una battaglia nelle aule di tribunale.

La delibera della Giunta Frattura, firmata 9 giorni prima delle elezioni del 22 aprile 2018, con la quale veniva ricomposto il Consiglio d’Amministrazione di FinMolise, secondo il neo presidente Toma avrebbe dovuto essere annullata. Il Cda ha resistito e l’ha impugnata.

toma verì 19 luglio 2019

Un braccio di ferro durato oltre 12 mesi ma, alla fine, hanno vinto la ragionevolezza e la professionalità, la diplomazia e la mediazione, il confronto e il chiarimento.

E così, in sede di Bilancio della FinMolise, sul quale sono state evidenziate criticità superabili e sono in corso degli approfondimenti che consentiranno di arrivare all’approvazione dello strumento finanziario entro una decina di giorni, il presidente Toma ha tirato fuori la richiesta di dimissioni, a fronte di una visione diversa di FinMolise che il Governo regionale ha in mente di disegnare.

“Il Consiglio d’Amministrazione ha rassegnato le dimissioni nella consapevolezza che quell’empasse strategico non faceva bene né alla Regione Molise né a FinMolise. In sede di approvazione del Bilancio, procederemo con le nuove nomine” ha spiegato il governatore Toma, seduto accanto a Paolo Verì.

“FinMolise ha un ruolo rilevante per la Regione Molise – ha spiegato il commercialista indicato dall’ex presidente Frattura per il ruolo di consigliere con funzioni di amministratore delegato – e per gli investitori: il nostro passo indietro, a fronte di una richiesta legittima del socio unico, tiene conto proprio di questo ruolo”.

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