HomeSenza categoriaCaso Ecomont, Toma se la prende con i giornalisti. Insorge l'Ordine

Caso Ecomont, Toma se la prende con i giornalisti. Insorge l’Ordine

Il governatore, ai microfoni di Teleregione, commenta le notizie circa il ruolo, ricoperto fino al 2013, nel collegio sindacale della società in lizza (almeno fino ad oggi)  per i fondi dei Contratti istituzionali di Sviluppo. Nessuna notizia, né tantomeno uno scoop per il presidente della Regione che rimarca: i cittadini non sono stupidi, sono più intelligenti di quanto non immaginano i giornalai


CAMPOBASSO. E’ diventato un caso quello scoppiato circa la ‘Ecomont srl’, società privata che sarebbe a rischio esclusione dalla graduatoria dei primi 66 Contratti istituzionali di Sviluppo finanziabili dal Governo Conte nella Regione Molise. A creare qualche sussulto non tanto il presunto debito della stessa con il Comune di San Massimo e nemmeno il fatto che pare non abbia i bilanci in regola ma la circostanza che il ‘Toma commercialista’, fino al 2013, sia stato  componente del collegio sindacale della stessa società. Si adombrano, nelle parole dei competitor politici, connivenze e preferenze. Posizioni riportate dai giornalisti e ipotesi che il presidente rigetta al mittente, tirando in ballo i giornalisti. Anzi i giornalai, come ha dichiarato oggi ai microfoni di Teleregione Molise.

Immediata la replica dell’Ordine, nelle persone del presidente Pina Petta, dei consiglieri nazionali Vincenzo Cimino e Cosimo Santimone e del vertice del Collegio dei Revisori, Giuseppe Formato.

“La dignità umana non è mai contrattabile e l’umiliazione professionale non è accettabile – scrivono -. Speriamo che il governatore della Regione Molise, Donato Toma, chieda scusa ad una intera categoria, quella dei giornalisti, pesantemente offesa dinanzi ai microfoni di una televisione locale. Un atto inqualificabile per la massima istituzione regionale. Un atto che, a memoria d’uomo, non ha precedenti dall’istituzione della Regione Molise”.

Cosa ha detto Toma? “I cittadini non sono stupidi – ha detto testualmente Donato Toma – sono molto più intelligenti di quanto non immaginano i giornalai”. Questa la frase incriminata.

“Con tutto il rispetto per i giornalai che sono la nostra ‘vetrina’ (e pure andrebbero, al pari nostro, tutelati, soprattutto in regioni geograficamente ‘difficili’ come il Molise), siamo stanchi di essere, ogni qual volta c’è una notizia, additati dal politico di turno con gli epiteti più disparati. I giornalisti del Molise – scrivono ancora dall’Ordine – non meritano un trattamento del genere. Rispetto ai colleghi delle altre regioni, e questo sì che i cittadini lo sanno, devono fare i salti mortali per assicurare comunque un prodotto di qualità. Sempre. I giornalisti del Molise mai come in questo periodo storico, anche per scelte della politica, stanno attraversando un momento drammatico. A preoccupare, in particolare, è la crescente precarizzazione lavorativa; molti colleghi ormai per periodi sempre più lunghi (anche vent’anni!) vengono costretti ai margini del sistema produttivo e professionale, con pesanti ricadute economiche, sociali, psicologiche ed esistenziali. Il giornalista, in Molise più che da altre parti, grazie alla presenza (tranne rare eccezioni) di opportunità prive di prospettive a lungo termine, è a tutti gli effetti un cittadino di serie B, che non può costruire il proprio futuro, e nemmeno contribuire allo sviluppo del Paese, e ciò in netto contrasto con quanto stabilito dalla Costituzione. Tutto ciò a fronte di un lavoro offerto sempre con la massima professionalità. Per questo ci auguriamo che il presidente Toma chieda scusa e, poiché è un commercialista di lungo corso, ci faccia sapere, numeri alla mano, quanti giornalisti lavorano (per la coalizione alla quale fa capo) in possesso di un contratto di categoria che tuteli la dignità umana e professionale, oltre a quella lavorativa”.

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